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Morto il padre di Francesco Bianconi, cantante dei Baustelle: è stato investito, aveva 78 anni

È morto Ilvo Bianconi, padre di Francesco, cantante e fondatore dei Baustelle: l’uomo è stato investito da un’auto.
A cura di Redazione Music
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Francesco Bianconi (LaPresse)
Francesco Bianconi (LaPresse)

A seguito di un incidente stradale è morto a 78 anni Ilvo Bianconi, padre di Francesco, cantante e fondatore dei Baustelle. L'uomo è stato investito da un'auto lunedì pomeriggio alle 18 mentre camminava per le strade di Montepulciano, stando a quanto riportano le cronache locali: purtroppo nonostante l'arrivo dei soccorsi non c'è stato nulla da fare. Sul luogo dell'incidente è arrivato anche il Sindaco della città Toscana, Michele Angiolini che fu batterista della band dal 1996, anno della nascita del gruppo, fino al 2002. Stando alle cronache, Ilvo Bianconi era molto conosciuto a Montepulciano, da dove aveva seguito sempre la carriera artistica del figlio. Per adesso non è ancora chiaro quale sia stata la dinamica dell'incidente e non c'è stato alcun comemnto da parte del cantante e musicista.

I Baustelle – formati oltre che da Bianconi anche da Rachele Bastreghi e Claudio Brasini – sono una delle band italiane più apprezzate di questi ultimi anni. Da anni sono uno dei gruppi più importanti del pop italiano, in grado di vincere premi come la Targa Tenco per l'album Amen e il Nastro d'argento alla migliore canzone originale per Piangi Roma dalla colonna sonora del film Giulia non esce la sera. In una vecchia intervista, mentre presentava il suo primo album solista, Accade, Bianconi ricordava come la cover di Ti ricordi quei giorni di Francesco Guccini fosse strettamente legata al padre.

A Noisy Road, infatti, aveva dichiarato: "Guccini a lui piaceva, me lo ha fatto sentire quando ero piccolo, per cui lo conosco bene, quello è stato una sorta di educazione proprio familiare, nel senso a mio padre piaceva e soprattutto siamo andati a tanti concerti con mio padre per cui per me Guccini è un cantautore che, boh, mi ricorda momenti belli anche legati al restare, ad esempio, con mio padre in questa situazione esotica, avventurosa. Tieni conto che ero un bambino, in una frazione di Moltepulciano, insomma non è che ci fossero locali dove vedere i concerti, bisognava comunque prendere la macchina e andare a vedere il concerto di qualcuno da qualche parte, a Siena, a Firenze, a Perugia, per cui questa cosa dell’andare ai concerti con mio padre era una cosa bella, avventurosa e molto esotica,  speciale per cui me li ricordo con grande felicità, come se si va a fare una cosa magica, con papà, con la macchina, andiamo, che so, alla festa dell’Unità a Firenze a vedere il concerto di Guccini".

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