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Alluvione Emilia Romagna 2023

Dona i mobili del figlio morto per tumore a un alluvionato: “Stefano sarebbe in Romagna per aiutare”

L’incredibile gesto di solidarietà della genovese Laura Lamari, madre di Stefano Curdì, portato via a soli 30 anni da un tumore, che ha donato la camera del figlio ad Andaz Aziz, residente a Sant’Agata sul Santerno (Ravenna) che ha perso tutto, anche le protesi, in seguito all’alluvione dei giorni scorsi.
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"Stefano era così, incredibilmente generoso. Era stato un angelo del fango durante l’alluvione di Genova, se fosse stato ancora vivo sono sicura che sarebbe corso in Romagna per dare una mano”.

Con queste parole Laura Lamari annuncia all’Ansa che donerà la stanza del figlio Stefano ad Andaz Aziz, abitante di Sant'Agata sul Santerno (Ravenna) che ha visto la sua casa distrutta dalla recente alluvione che ha travolto l’Emilia Romagna.

Laura Lamari è una donna di Genova che nel febbraio del 2021 ha perso il figlio appena 30enne, portato via da un tumore.

Stefano Curdì, questo il nome del giovane musicista, nel 2018 aveva ricevuto la terribile diagnosi: tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde, dovuto a modificazioni genetiche.

La madre lo ricorda come un ragazzo dalla generosità unica: “Ogni volta che aveva bisogno di comprarsi un paio di scarpe, ne comprava due paia, per donarne uno a chi non poteva permetterselo”.

È proprio per rendergli onore che la donna ha deciso di donare tutto il mobilio di quella che era stata la sua camera a chi potesse averne bisogno, tramite un annuncio su Facebook.

Il post aveva già generato una prima ondata di solidarietà online, con decine di persone che si erano proposte di aiutare la donna a smontare i mobili e trasportarli fino in Emilia Romagna.

La donna racconta di aver ricevuto pochi giorni dopo un messaggio nel quale le veniva segnalata la drammatica situazione di Andaz Aziz, che aveva perso tutto nell’esondazione che aveva distrutto la casa, l’auto e persino danneggiato le sue protesi.

L’uomo ha già una tragica storia alle spalle: di origine curda, per sfuggire alle persecuzioni del regime di Saddam Hussein, ancora minorenne si era messo in viaggio verso l’Europa; poco prima di raggiungere il confine con l’Iran, però, aveva perso entrambe le gambe per lo scoppio di una mina. Portato in braccio da alcuni compagni, era riuscito a raggiungere la Turchia, e da là l’interminabile viaggio era continuato, attraverso la Grecia, fino all’arrivo in Italia.

Andaz Aziz, stabilitosi nel ravennate dall’inizio degli anni 2000, era tornato a camminare grazie a delle protesi, andate ora distrutte nell’alluvione.

A distanza di più di 20 anni, l’uomo, da 5 anni residente con la famiglia a Sant’Agata sul Santerno, si è nuovamente trovato a ricominciare praticamente da zero. L’ondata d’acqua che nelle scorse settimane ha travolto il paese in provincia di Ravenna, infatti, è prepotentemente entrata nella sua abitazione distruggendo tutto ciò che si è trovata davanti. Si sono salvate solo delle coperte e dei vestiti del figlio, con lui in casa al momento dell’esondazione, che si trovavano sopra un armadio.

Elettrodomestici, indumenti, ricordi, libri, persino le sue protesi – comprese quelle di riserva – così come la macchina con i comandi speciali che si trovava nel garage: quella tragica notte acqua e fango hanno distrutto tutto. Nessun mobile è stato risparmiato.

Una volta venuta a conoscenza della sua drammatica storia, la genovese Laura Lamari non ci ha pensato un secondo e lo ha contattato, pregandolo di accettare la stanza del figlio.

“È stato doloroso e difficile staccarmi dai mobili di mio figlio – ha raccontato la donna – ma sapere che andrà a questa persona rinforza la gioia del dono. Stefano mi direbbe ‘Brava madre!’”.

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