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È morto Guido Bodrato, chi era l’ex deputato e ministro della Democrazia cristiana

Guido Bodrato è morto a 90 anni: l’ex deputato tra gli anni Sessanta e Novanta, nonché europarlamentare, fu più volte ministro della Democrazia cristiana. Guidò la Dc dopo Tangentopoli, accompagnando la sua trasformazione in Partito popolare italiano.
A cura di Luca Pons
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È morto Guido Bodrato, 90 anni, componente di spicco della Democrazia cristiana negli anni della Prima repubblica. Bodrato fu deputato più volte ministro per la Dc, nonché europarlamentare. Nato a Monteu Roero, in provincia di Cuneo, prima di entrare nella politica nazionale era stato a lungo consigliere comunale a Torino. Guidò come commissario lo scioglimento della Dc e la nascita del Partito popolare europeo.

Negli ultimi anni era restato arrivo su Twitter, come commentatore politico. La comunicazione della morte è arrivata proprio dal suo profilo Twitter. La moglie di Bodrato, Irma Gallo, era morta il 20 aprile di quest'anno, a 88 anni.

Giudo Bodrato, la carriera politica in Italia e in Europa

Bodrato fu parlamentare per sette legislature, dal 1968 al 1994. Ricoprì anche la carica di ministro più volte: dell'Istruzione dal 1980 al 1982, del Bilancio dal 1982 al 1983, dell'Industria dal 1991 al 1992, sotto i presidenti del Consiglio Forlani e Spadolini, Fanfani, Andreotti. Fu uno stretto collaboratore di Benigno Zaccagnini, segretario della Dc tra il 1975 e il 1980, morto nel 1989. Bodrato fu anche vicesegretario del partito a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.

Terminò la sua esperienza in Parlamento nel 1994, con l'avvento della Seconda repubblica e di Silvio Berlusconi. Di lui disse: "L'ho combattuto. E più volte l'ho anche incontrato. Un giorno mi arrivò un pacco con venti libri della Mondadori e dentro un suo biglietto: ‘Al più leale dei miei avversari'".

La sua presenza nel mondo della politica, però, continuò ben oltre. Dopo lo scandalo Tangentopoli, che mise simbolicamente fine alla Prima repubblica e iniziò il cambiamento radicale nel sistema dei partiti italiani, Bodrato fu nominato commissario della Dc. In quel periodo, accompagnò prima lo scioglimento del partito e poi il suo rinnovamento come Partito popolare italiano.

Proprio al Ppi Bodrato aderì, e dal 1995 al 1999 diresse il quotidiano Il Popolo. Quell'anno fu eletto al Parlamento europeo dal 1999 al 2004. Nel 2002 il Partito popolare confluì nella Margherita, uno dei partiti da cui pochi anni dopo sarebbe nato il Pd.

Il lutto della politica: "Un maestro, persona limpida"

Tra gli esponenti del mondo della politica, uno dei primi a rendere omaggio alla memoria di Bordato è stato proprio l'ex segretario del Pd, Enrico Letta: "Mi inchino di fronte a un grande maestro dei buona politica", ha scritto. "Generazioni intere di cattolici democratici si sono formate e si formeranno ancora seguendo il suo esempio".

Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, cuneese e che ha iniziato la sua carriera politica con la Democrazia cristiana, ha ricordato Bodrato: "Ho sempre ascoltato con rispetto qualunque sua riflessione, perché dal primo momento ho sentito di avere di fronte una persona pulita, limpida, libera, colta, aperta e rispettosa", ha commentato.

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