5 CONDIVISIONI

Smart working, stop per i genitori di under 14 dal 30 giugno: come cambiano le regole

Dal 30 giugno 2023 i genitori di figli under 14 non avranno più accesso allo smart working agevolato. Lo ha annunciato il ministro per ala Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Dovrebbe essere rinnovata, invece, l’agevolazione per i lavoratori fragili.
A cura di Luca Pons
5 CONDIVISIONI
Immagine

Smart working agevolato? "Non siamo in pandemia, per cui non credo ci sia più l'urgenza di intervenire sui genitori con figli under 14". Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione del governo Meloni, ha anticipato così in un'intervista al Messaggero le decisioni che l'esecutivo prenderà nelle prossime settimane.

Il 30 giugno 2023 scadranno le misure attualmente in vigore, che il governo aveva prolungato a febbraio. Così, terminerà anche lo smart working agevolato, cioè quel provvedimento per cui i dipendenti in specifiche categorie (lavoratori fragili e genitori di under 14) hanno diritto ad accedere al lavoro da remoto e il datore di lavoro è tenuto a concederlo.

Come cambiano le cose per i genitori di figli under 14

Attualmente, e ancora per alcune settimane, è valida la misura adottata durante la pandemia da Covid-19, e poi più volte confermata. Per quanto riguarda i genitori che hanno figli under 14, le norme sono già più limitate di quanto lo fossero nel 2022. In particolare, possono accedere alla misura solo i dipendenti del settore privato, non i dipendenti pubblici. Non solo, ma lo smart working agevolato è riservato a quei casi in cui l'altro genitore non ha un lavoro e non riceve misure di sostegno al reddito, come reddito di cittadinanza, assegno di disoccupazione e altri. Infine, il lavoro da remoto è facilitato solo se la propria mansione è compatibile con la richiesta.

Dal 1 luglio 2023, anche queste misure scadranno e non saranno rinnovate, secondo l'annuncio del ministro Zangrillo. Questo significa che i genitori di under 14 torneranno alle modalità precedenti: accordi individuali tra lavoratori e azienda, previsti già dal 2017, in cui il datore di lavoro non è obbligato a concedere il lavoro da remoto.

Secondo le regole del 2017, comunque, l'azienda è tenuta a dare priorità alle richieste dei genitori di figli under 12, oppure a chi ha figli con disabilità o deve prestare cure (un "caregiver"), e infine anche ai lavoratori con disabilità. Le richieste di lavoro da remoto, per queste categorie, non possono in nessun modo portare a demansionamenti o a peggioramenti delle condizioni di lavoro.

Lavoratori fragili, lo smart working agevolato verso il rinnovo

I lavoratori fragili, ovvero coloro che hanno delle specifiche patologie, fino a fine giugno hanno diritto ad accedere al lavoro da remoto senza bisogno di stipulare accordi particolari con l'azienda di cui sono dipendenti. Non solo, ma possono passare allo smart working anche per il 100% delle ore di lavoro, e se la mansione a cui sono assegnati non lo permette perché non è compatibile con il lavoro da remoto, devono essere riassegnati mantenendo lo stesso stipendio.

Queste condizioni dovrebbero essere sostanzialmente rinnovate. Il ministro Zangrillo non ha confermato i dettagli, ma ha dichiarato:  "Auspico invece continui ad esserci la giusta attenzione nei confronti dei fragili". Per questo, si può pensare che i lavoratori fragili continueranno ad avere accesso allo smart working agevolato.

5 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views