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Alluvione Emilia Romagna 2023

L’alluvione in Emilia Romagna vista dal satellite: il marrone del fango domina il paesaggio

Il Politecnico di Torino ha deciso di mettersi al fianco della protezione Civile mettendo a disposizione un’enorme libreria di immagini satellitari delle zone sommerse in Emilia Romagna in modo da valutare i cambiamenti scatenati dall’alluvione.
A cura di Antonio Palma
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L’alluvione in Emilia-Romagna ha avuto un’estensione che si avvicina alle più grandi alluvioni d’Italia a causa di una serie di eventi meteo e idrogeologici contemporanei che hanno devastato il territorio. Le acque che hanno invaso città e campagne hanno fatto 15 morti e danni difficilmente calcolabili trasformando un territorio che ha cambiato fisionomia nel giro di pochi giorni. Anche per questo il Politecnico di Torino ha deciso di mettersi al fianco della protezione Civile mettendo a disposizione un’enorme libreria di immagini satellitari delle zone sommerse in modo da valutare i cambiamenti scatenati dall'alluvione.

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Una impresa possibile grazie a un accordo che lo stesso Politenico ha siglato con un'azienda specializzata nel settore, Planet Labs, che con i suoi circa 200 satelliti a disposizione monitora la crosta terrestre con immagini ad alta risoluzione. Paragonando gli scatti fatti prima e dopo l'alluvione in Emilia Romagna si possono ora fare precise valutazioni sui danni e sugli interventi da effettuare e stabilire di conseguenze le priorità.

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Gli scatti delle aree colpite della Romagna sono stati fatti in due momenti distanti, a fine aprile, prima del disastro, e pochi giorni fa, in piena emergenza alluvione. Il Politecnico di Torino quindi ha messo a disposizione della protezione civile il prezioso materiale sia con lo scopo di dare una mano in questi momenti post emergenza sia per dare spunti su quanto dovrà essere fatto in futuro per evitare simili disastri.

“Le immagini scattate dal satellite offriranno la possibilità a chi di competenza di calcolare e circoscrivere i territori colpiti dall’alluvione. Da quelle foto si possono trarre informazioni indispensabili per valutare diversi aspetti dei fenomeni naturali, in modo da fornire indicazioni utili a prevenire o a gestire nel migliore dei modi leemergenze” ha spiegato a il Giornale.it Piero Boccardo, professore di Geomatica al Dist, il dipartimento interateneo, e promotore dell’accordo con Planet Labs. "Le immagini satellitari dell’Emilia Romagna che abbiamo inviato permetteranno di quantificare e delimitare le zone esondate. In più, offrono informazioni importanti per capire come si muove l’acqua, come recederà, con quale velocità lascerà i campi, dove è importante intervenire per evitare che il fango distrugga le coltivazioni" ha aggiunto al Corriere Boccardo.

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