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Vuole seppellire il cane nella tomba di famiglia. Sindaco: “Il regolamento non lo vieta”

Accade a Dovandola, una cittadina in provincia di Forlì. Il sindaco ha mostrato apertura, ma in città si è acceso il dibattito e qualcuno è rimasto perplesso. Secondo il parroco “è una cosa esagerata, un po’ il segno dei tempi che sono cambiati”.
A cura di C. T.
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donna cimitero

Le ceneri dell'amato cane andranno nella tomba di famiglia della padrona. Accade a Dovandola, una cittadina in provincia di Forlì, e la storia ha già acceso un dibattino nel comune. L'animale, recentemente scomparso, apparteneva a una signora originaria di Dovandola, ma residente altrove, che ha deciso di tumulare le ceneri del suo cane lì dove è nata e dove vivono i suoi familiari. Il sindaco della cittadina, Gabriele Zelli, ha spiegato che si tratta d una "cittadina di Dovadola che vive fuori ma il cui padre e il fratello vivono qua" e non di "una sepoltura in un loculo", ma di "un'urna con le ceneri nella tomba di famiglia".

Il primo cittadino ha sottolineato che il regolamento comunale non lo vieta: "Quando mi è stato chiesta la possibilità di farlo, insieme agli uffici, abbiamo controllato la normativa locale, regionale e nazionale e non ho visto divieti. Non c'è una disciplina specifica: ho agito in base al buon senso visto, che non c'è una deposizione in un loculo dell'animale ma un'urna con le ceneri in una tomba di famiglia". Sostanzialmente, ha proseguito, "alla stesura del regolamento comunale non era stato predisposto nulla in merito: ora molte cose sono cambiate, la sensibilità verso gli animali è mutata nel corso degli anni".

Nonostante l'apertura del sindaco, la vicenda ha fatto parecchio discutere in città. In molti hanno criticato la scelta dell'amministrazione, mentre qualcuno ha mostrato di apprezzarla. "Stamattina ho fatto delle commissioni – ha raccontato Zelli – sono passato in lavanderia, alla pompa di benzina: alcuni mi hanno detto di aver fatto bene, altri erano perplessi ma forse perché non avevano capito che si trattasse di un'urna con le ceneri".

A mostrare maggiori perplessità c'è il parroco di Dovandola, don Alfeo Costa, secondo cui la decisione del sindaco "è un po' il segno dei tempi che sono cambiati: mi sembra una cosa esagerata, pare quasi si dia maggiore importanza ai cani che agli esseri umani. Ci manca ancora che facciano i manifesti funebri".

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