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Usa 2016: Trump in rimonta sui Grandi elettori, Clinton ora rischia davvero

Secondo i sondaggi, la ex first lady avrebbero perso ben 10 punti di vantaggio nel giro di poche settimane sul candidato repubblicano. Ora sono solo due i punti percentuali che la separano da Trump, quando mancano quattro giorni al voto per le Presidenziali. Alcuni sondaggi, però, danno addirittura in vantaggio il tycoon newyorkese.
A cura di Biagio Chiariello
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Mancano ormai quattro giorni all’Election Day negli Stati Uniti e la rimonta di Donald Trump su Hillary Clinton prosegue senza sosta. Il candidato repubblicano è dato in forte recupero sul fronte del numero dei Grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca. Ne servono almeno 270 su 538 e il tycoon, secondo RealClearPolitics, ne disporrebbe di 180 contro i 226 della candidata democratica. Ballano dunque 132 voti. Intanto però 370 economisti, inclusi otto vincitori Nobel, lanciano un nuovo allarme: con lui democrazia a rischio.

Guardando ai sondaggi, la situazione appare invece poco chiara: in quello più recente, condotto da Abc-Washington Post, si evidenzia comunque un calo dei favori per Hillary Clinton, scesi in qualche settimana da 12 a 2 punti percentuali di distacco sullo sfidante. Alcuni danno ancora in netto vantaggio la ex first lady, come Reuters-Ipsos (+5%), altri addirittura mostrano un sorpasso di Trump, come Wp-Abc (+1% per il tycoon). Ad ogni modo, stando al sito che fa la media dei principali sondaggi, a dividere Hillary Clinton e Donald Trump sarebbero solo 1,7 punti percentuali. La candidata democratica è ora al 47%, mentre il rivale al 45,3%. A far perdere consensi è stata indubbiamente la nuova esplosione dell"Emailgate", l'inchiesta riaperta dall'Fbi sull'uso di un account privato di posta elettronica da parte di Hillary Clinton nel periodo in cui era Segretario di Stato.

Un recupero quello del tycoon newyorkese che non è piaciuto ai mercati europei, ma che non piace neanche ad un folto gruppo di economisti, nel quale si contano anche 8 premi nobel: Votare per Donald Trump sarebbe "una scelta pericolosa e distruttiva per il Paese" e per questo "è fortemente raccomandato" non scegliere lui alle elezioni. E' il duro attacco, affidato a una lettera aperta, arriva dall'establishment economico internazionale. Secondo gli economisti, Trump sarebbe "un rischio per l'economia", soprattutto per le sue idee su scambi commerciali, manifatturiero, sistema fiscale e immigrazione.

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