Università, 30 mila borse di studio da 5.000 euro per “chi va a studiare fuori”
Dal prossimo anno 30.000 studenti italiani meritevoli potranno godere di altrettante borse di studio da circa 5.000 euro, "per favorirne la mobilità negli Atenei lontani da casa". E' quanto previsto da un emendamento del Partito democratico al decreto del "Fare", approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera. Attualmente sono le regioni ad amministrare borse di studio per un ammontare di circa 3.200 euro. L'emendamento, a prima firma Marco Meloni, ha quindi l'obiettivo di creare un "secondo polmone", istituendo un Programma nazionale per il sostegno degli studenti meritevoli. La previsione è di assegnare il 20% del Fondo ordinario universitario, con risorse complessive di circa 140 milioni.
In tale ottica, si vuole facilitare lo spostamento dei studenti verso accademie esterne alle proprie Regioni. Per questo sarà indetto un bando nazionale per assegnare le borse di studio entro il 31 marzo di ciascun anno. Naturalmente, l'importo della borsa è "graduato" rispetto al reddito, misurato con l'Isee, e sarà "maggiorato" per gli studenti che decideranno di intraprendere il proprio percorso universitario fuori dalla propria regione. La prima metà del sussidio sarà versato al momento della comunicazione dell'iscrizione e la seconda metà il 31 marzo dell'anno successivo. Potranno concorrere al bando gli studenti che vogliono iscriversi ai corsi di laurea, a quelli di laurea magistrale e ai dottorati di ricerca. Il finanziamento è incompatibile con altre borse, ma non con quelle destinate a sostenere i soggiorni di studio o di ricerca all'estero.
