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Tutti al party del prefetto di Napoli (quello del video contro il prete). E piazza Plebiscito diventa un parcheggio

La denuncia dei Verdi: Auto blu in sosta nella piazza off-limits al traffico. La festa nello stesso giorno in cui si piangeva l’ennesima vittima innocente della mattanza di camorra.
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È venerdì 19 ottobre, in piazza Plebiscito, a Napoli, c'è uno strano via-vai di automobili. Strano perché la piazza è da oltre quindici anni chiusa al traffico veicolare. Che ci fa quella schiera di vetture parcheggiate sotto Palazzo Reale? La foto di Fanapage.it documenta questa circostanza. Qualche ora dopo sono due esponenti del partito politico dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e Carmine Attanasio a denunciare pubblicamente cos'è accaduto: c'è stata la festa d'addio di Andrea De Martino, il prefetto di Napoli che fra qualche giorno andrà in pensione.

Si tratta dello stesso prefetto finito nella bufera per via di un video nel quale umilia pubblicamente un sacerdote di provincia. Motivo: durante una riunione non si era rivolto ad un altro prefetto (quello di Caserta) chiamandolo "eccellenza" ma "signora".

L'ultimo smacco sono le auto blu in sosta lì dove nessuna vettura – se non quelle di sicurezza – può accedere? "Dal Comune ci hanno comunicato che non c'è alcuna deroga o permesso per parcheggiare auto pubbliche o private nell'area pedonale – spiegano Borrelli e Attanasio -. E troviamo incredibile che il festone del Prefetto – continuano i Verdi – non sia stato rinviato nonostante capitasse proprio nel giorno dei funerali dell'ultima vittima innocente dei clan, Pasquale Romano".

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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