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Trump sigla un accordo da 110 miliardi di dollari per la vendita di armi all’Arabia Saudita

Domani Donald Trump partirà alla volta di Israele, intenzionato a chiedere al primo ministro Benyamin Netanyahu e al presidente palestinese Abu Mazen “di intraprendere passi decisivi verso la pace”.
A cura di Charlotte Matteini
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In viaggio in Arabia Saudita con la moglie Melania e la figlia Ivanka, il presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, ha siglato un accordo con il Re saudita Salman bin Abdulazi per la vendita di armi al Paese da parte degli Usa per una cifra pari a 110 miliardi di dollari. Come spiegano numerosi giornali statunitensi, l'obiettivo però è ancor più ambizioso, ed è quello di arrivare alla cifra record di 350 miliardi di dollari in dieci anni. La firma è avvenuta nel corso di una imponente cerimonia nel palazzo reale di Riad. Politico.ue sostiene che Trump sia stato trattato dall'Arabia Saudita come un vero e proprio "re"ricevendo inoltre la medaglia d'ora Abdulaziz Al Saud, la più importante onoreficenza civile saudita. Secondo la stampa statunitense sarebbe stato Jared Kushner, marito di Ivanka e consulente di Trump, a giocare un ruolo fondamentale nell'accordo sulla vendita di armi militari e di vario tipo all'Arabia Saudita siglato da Trump.

Di contro, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita si è invece impegnato a investire circa 20 miliardi di dollari in infrastrutture varie da realizzarsi soprattutto nel territorio degli Stati Uniti. Il presidente Usa rimarrà in Arabia Saudita ancora per la giornata di oggi, per poi ripartire domani alla volta di Israele, dov'è atteso dal primo ministro Benyamin Netanyahu. Secondo le prime indiscrezioni fornite dalla Casa Bianca, Trump è intenzionato a chiedere a Netanyahu e al presidente palestinese Abu Mazen "di intraprendere passi decisivi verso la pace". Secondo i media, che citano fonti statunitensi, tali passi riguardano per Israele "il freno degli insediamenti e il miglioramento dell'economia palestinese", mentre per i palestinesi "la fine dell'istigazione e della violenza verso lo stato ebraico". Trump rimarrà in Israele per due giorni e in seguito ripartirà alla volta dell'Italia, dov'è atteso da Papa Francesco e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella il prossimo 24 maggio.

"Combattere il terrore non è guerra all'Islam"

"Opporsi all'estremismo islamico e ai gruppi del terrore". Così Donald Trump si rivolge al mondo islamico nell'atteso discorso a Riad, in Arabia Saudita. Secondo l'inquilino della Casa Bianca, "questa non è una lotta tra le diverse fedi, ma tra criminali barbarici contro la vita umana e le persone che cercano di proteggerla. Questa è una lotta tra il bene e il male". Per questo l'ex tycoon invita i leader dei Paesi arabi ad affrontare insieme l'estremismo islamista e ad "opporsi insieme all'uccisione di musulmani innocenti, all'oppressione di donne, alla persecuzione di ebrei e al massacro di cristiani". Per questo, ha continuato il presidente "il nostro obiettivo è una coalizione di nazioni che condividono la lotta all'estremismo e garantiscono un futuro di speranza. L'America è pronta a stare al vostro fianco ma non possiamo annientare il nemico al posto vostro: cacciate i terroristi dai vostri luoghi di culto e dalla vostra terra".

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