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Trovato un cadavere nell’Arno: è della 16enne Martina Del Giacco

È di Martina Del Giacco, la sedicenne scomparsa da casa da domenica 9 novembre, il cadavere ripescato nell’Arno a Pisa. Il corpo riconosciuto dai carabinieri che da giorni stavano coordinando le sue ricerche.
A cura di Susanna Picone
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È di Martina Del Giacco il cadavere trovato questa mattina lungo il corso del fiume Arno, a metà strada tra Pisa e Marina di Pisa. La ragazza, 16 anni, era scomparsa domenica 9 novembre dalla sua abitazione di Fornacette, una frazione di Calcinaia, in provincia di Pisa. Questa mattina il proprietario di un’imbarcazione si è accorto di un corpo impigliato alla barca.  Si è capito subito che quel cadavere era della 16enne scomparsa. Sul posto vigili del fuoco e carabinieri per riportare a terra il cadavere che galleggiava sull’acqua. La conferma ufficiale dell’identità del cadavere è arrivata dal comandante dei carabinieri Andrea Brancadoro e dal vice prefetto Valerio Massimo Romeo, giunti sul posto insieme al medico legale. Martina Del Giacco si era allontanata da casa il 9 novembre: alle 21.32 era uscita di nascosto dalla sua camera e aveva scavalcato la recinzione. L’orario è registrato dalla videocamera di sorveglianza che ha ripreso la ragazza che indossava una felpa nera e scritte bianche, un paio di leggins neri con delle ragnatele disegnate e delle scarpe bianche con fiorellini.

Morte Martina Del Giacco, ipotesi suicidio

I genitori della giovane si erano accorti della sua scomparsa il giorno successivo, quando la madre era andata in camera sua per svegliarla. Immediatamente sono iniziate le ricerche nei dintorni dell’abitazione e sono stati ascoltati gli amici di Martina. Ad alcune amiche Martina aveva inviato un messaggio su WhatsApp: “Sayonara”, addio. Inquietante anche l’ultimo post su Facebook: “C’è tempo fino a stasera, woo, fino a stasera e basta. no, ‘sta cosa ha un senso, davvero – non ho bevuto né niente. e comunque domani si vedranno le differenze.. lol”. Degli amici hanno parlato di “vittima di bullismo”. Dalla sera della scomparsa il suo cellulare era rimasto spento: sin da subito l’ipotesi più accreditata è stata quella del suicidio.

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