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Trapani, arriva al pronto soccorso: “Codice Giallo”. Muore in sala d’attesa

L’uomo aveva accusato un dolore al petto ed era stato visitato una prima volta. Si è accasciato mentre aspettava il proprio turno e non si è più ripreso. L’ospedale è lo stesso di Daniel, curato per una presunta influenza e poi morto per cause ancora da accertare.
A cura di Biagio Chiariello
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Un altro caso di malasanità arriva dalla Sicilia, dopo quello della neonata, deceduta in ambulanza a Catania perché nessun ospedale aveva posto per ricoverarla. Questa volta la vittima è uomo di 75 anni morto ieri mattina al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani. Il decesso è avvenuto mentre era in attesa al pronto soccorso e i familiari hanno sporto denuncia ai carabinieri. C’è da dire che l’ospedale è lo stesso che una settimana fa ha mandato a casa il piccolo Daniel, 23 mesi appena, curato per una presunta influenza e poi scomparso quella stessa notte per cause ancora da accertare (“meningite” dicono i genitori).

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il 75enne, insieme alla moglie, si sarebbe recato nel nosocomio accusando un forte dolore al petto. Lo staff sanitario avrebbe assegnato un “codice giallo” per ipertensione arteriosa. Quindi l’uomo è stato fatto accomodare nella sala d'attesa. Ma mentre attendeva il proprio turno, le sue condizioni si sono aggravate e, dopo essersi accasciato a terra, è morto. Inutile il massaggio cardiaco praticato dai medici per oltre mezz'ora. Adesso i familiari hanno presentato un esposto ai carabinieri: sostengono che il paziente non abbia ricevuto una tempestiva assistenza sanitario.

Secondo la ricostruzione dei fatti fornita dalla Direzione strategica dell'Azienda sanitaria provinciale di Trapani, “nello stesso momento” in cui al pronto soccorso è arrivato il settantenne con dolori al petto poi morto erano presenti “ben tre soggetti anziani con la stessa sintomatologia, di cui due già cardiopatici”. “I tre medici in servizio – spiegano dall'Asp – erano al momento impegnati su questi pazienti”. Quando la vittima era in attesa si è aggravata. “Sono subito intervenuti i sanitari e pur praticando il massaggio cardiaco per oltre mezz'ora, il paziente è deceduto” concludono dalla Direzione strategica dell'Asp. L’uomo, titolare di un’impresa di pompe funebri a Valderice, lascia la moglie e tre figli.

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