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Il 22% degli accessi in Pronto soccorso è evitabile, ma il 6% impiega oltre 30 minuti per arrivarci

L’afflusso maggiore di accessi in Pronto soccorso si riscontra il lunedì nella fascia oraria 8–12. Il tempo di permanenza in Pronto soccorso si attesta in media a 164 minuti per i codici bianchi e 229 minuti per i verdi, con una situazione diversa tra le regioni. I dati Agenas.
A cura di Antonio Palma
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Spesso si parla di Pronto Soccorso super affollati con tempi di attesa lunghissimi per chi arriva in codice di non urgenza ma, secondo i dati Agenas, ben il 22% degli accessi sarebbe in realtà evitabile in quando codici verdi e bianchi senza alcun tipo di urgenza. Il dato è riportato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali in base in base ai numeri degli accessi ai servizi di Emergenza Urgenza nel corso del 2023.

Secondo il report Agenas presentato ieri, sono 18,27 milioni gli accessi ai Pronto Soccorso registrati negli ospedali italiani nel corso dell’anno passato, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. La prevalenza degli accessi è caratterizzata da codici bianchi e verdi (68% dei casi).  Di questi quasi 4 milioni si possono ritenere impropri cioè “accesi in codice bianco e verde alla visita medica, con l’esclusione dei traumi; giunti in PS in modo autonomo o inviati dal medico di famiglia, nei giorni feriali e festivi e in orari diurni, con dimissione al domicilio o a strutture ambulatoriali”.

Gli accesi impropri ai Pronto Soccorso

Il maggior disturbo lamentato da chi effettua un cosiddetto accesso improprio al pronto soccorso è rappresentato da sintomi oculistici, seguito da dolori addominali, disturbi ginecologici e otorino laringoiatrici. Si tratta in genere di maschi in età lavorativa (25-64 anni) oppure di bambini tra 0-14 anni. L’afflusso maggiore di accessi in Pronto soccorso si riscontra il lunedì nella fascia oraria 8–12. Il tempo di permanenza in Pronto soccorso si attesta in media a 164 minuti per i codici bianchi e 229 minuti per i verdi, con una situazione però molto varia tra le regioni.

Accessi impropri al pronto soccorso
Accessi impropri al pronto soccorso

Le regioni più svantaggiate

Nonostante questi dati, circa il 75% delle strutture di PS registrano un numero di accessi al di sotto degli standard. In particolare, nel 29% dei casi si individuano meno di 15.000 accessi annui. Non solo, secondo lo studio presentato da Agenas, una quota del 5,8% della popolazione non è in grado di raggiungere le strutture di emergenza entro 30 minuti (3,4 milioni di persone”. La copertura del servizio di emergenza raggiungibile entro 45minuti invece è al 99%.

Distanza Pronto soccorso per Regioni
Distanza Pronto soccorso per Regioni

Le regioni più svantaggiate in questo senso sono Valle D’Aosta e Basilicata dove ripetitivamente  il 47%  e il 32,5% della popolazione è distante oltre 30 minuti dal Pronto soccorso più vicino. Seguono Sardegna, Molise e Calabria.

Una situazione che potrebbe migliorare con un maggior impiego delle Case di comunità per la gestione dei pazienti non in emergenza, secondo Agenas. Le Case di comunità sono previste anche nel Pnrr proprio per incentivare l'assistenza territoriale contro l'ingolfamento di ospedali e Ps.

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