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Siracusa, inquinamento dell’aria. Sequestrati tre impianti del petrolchimico: anche la Esso

Il gip ha disposto il provvedimento in seguito allʼinchiesta scaturita dagli esposti di cittadini, enti e movimenti ambientalisti. Il capo della procura di Siracusa Francesco Paolo Giordano: “Abbiamo dato una risposta ai cittadini che si lamentavano”.
A cura di Biagio Chiariello
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Lo stabilimento Esso e gli stabilimenti Isab Nord e Isab Sud del polo petrolchimico di Siracusa sono stati posti sotto sequestro dal gip del capoluogo siciliano. Accolta così la richiesta della Procura, un pool di tre magistrati coordinati dal procuratore capo, Francesco Paolo Giordano, risultato dell’inchiesta scaturita dai numerosi esposti e dalle denunce di cittadini, movimenti ambientalisti, enti e istituzioni che lamentavano la cattiva qualità dell’aria. Riconosciuto “un significativo contributo al peggioramento della qualità dell’aria dovuto alle emissioni degli impianti”. All’interno del suo provvedimento, il Gip subordina la restituzione degli impianti “all’imposizione di prescrizioni per consentirne l’adeguamento alle norme tecniche vigenti. Le società avranno 15 giorni di tempo per decidere se aderire alle prescrizioni, riducendo le emissioni "con la copertura delle vasche costituenti l'impianto di trattamento acque".

Gli interventi per poter riaprire

Per poter riaprire i battenti i tre stabilimenti dovranno effettuare il monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse, oltre a realizzare impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico e adeguare i sistemi di monitoraggio delle emissioni, attraverso l’adozione di sistemi di monitoraggio in continuo, mettendo a disposizione i dati registrati per via telematica all’Arpa di Siracusa. L’impianto Esso sarà tenuto anche ridurre il livello delle emissioni in atmosfera. Questo dovrà essere effettuato fino al rispetto dei livelli previsti delle migliori tecnologie disponibili. In particolare, dovrà occuparsi della riduzione degli ossidi di zolfo in due camini e degli ossidi di azoto in ventuno camini.

Una risposta ai cittadini

In una nota, il capo della procura di Siracusa Francesco Paolo Giordano ha spiegato che il sequestro è “una prima risposta che si riesce a dare alla popolazione in questa materia molto complessa” dopo le “innumerevoli istanze che sono arrivate dal territorio sin da quando io mi sono insediato nel settembre 2013″. “Abbiamo lavorato tantissimo – ha aggiunto – e abbiamo trovato degli esperti di livello nazionale con i quali abbiamo concertato le prescrizioni che poi abbiamo emanato”. Dopo la decisione del Gip, Isab ha voluto precisare che “i siamo sempre comportati in aderenza alle autorizzazioni che ci sono state rilasciate". Questo il commento di Claudio Geraci, responsabile risorse umane e relazioni esterne Isab. "Il provvedimento ci è stato notificato poche ore fa e stiamo ancora cercando di capire gli elementi che ci vengono contestati e da dove scaturiscono – aggiunge – Noi abbiamo sempre ottemperato alle indicazioni dalle autorizzazioni rilasciate".

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