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Sel sempre più a pezzi, lascia anche il tesoriere: Vendola avverte il Pd

Ormai sono dieci i parlamentari che hanno dato l’addio a Sinistra Ecologia e Libertà, Vendola: “Il Pd smetta di fare campagna acquisti”.
A cura di Antonio Palma
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Ormai si sta configurando come una vera e propria diaspora quella che ha colpito le fila di Sel, tra addii, accuse reciproche e minacce di dimissioni. In pochissimi giorni infatti Sinistra Ecologia e Libertà ha perso addirittura una decina di uomini che per motivi vari hanno deciso di abbandonare il partito per altri lidi politici. Persone di primo piano nel partito, a cominciare dall'ormai ex capogruppo alla Camera Gennaro Migliore e Claudio Fava. Ultimo in ordine di tempo a dare il benservito a Vendola è stato giovedì Sergio Boccadutri, un altro deputato e figura di spicco di Sel. Il parlamentare infatti è un dirigente di peso del partito essendo stato il tesoriere di Sel nonché tra i fondatori della formazione politica guidata dal governatore della Puglia. Il parlamentare ha comunicato la decisione a Nicola Fratoianni, coordinatore del partito, e poi ha spedito la lettera di dimissioni alla segreteria nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà. L'addio di Boccadutri è arrivato a poche ore di distanza da quelli dei deputati Fabio Lavagno, Alessandro Zan e Nazzareno Pilozzi che in sostanza hanno ridotto Sel a pezzi. L'approdo più probabile per l'ex tesoriere è il Partito Democratico, un'eventualità non sfuggita la leader di Sel che infatti ieri ha avvertito il partito del Premier Renzi.

Le accuse di Vendola al Pd

"Qualcuno dal Pd sta provando a fare una campagna acquisti ed è meglio che la smetta subito" ha dichiarato infatti Vendola ieri durante una tesissima  riunione del partito. Durante l'incontro Vendola ha anche presentato le sue dimissioni da Presidente del gruppo respinte però dalla Direzione nazionale di Sel. "Siamo molto addolorati per la diaspora di parlamentari, perché solo di questo si parla, ma non c’è nessuna notizia di diaspora nel territorio. Sel è viva e rilancia a partire da oggi la propria azione politica” ha sottolineato il governatore pugliese al termine dell'incontro, aggiungendo: "Sel non correrà sul carro del vincitore perché l’Italia ha bisogno di una sinistra autonoma e che sia un luogo di libertà e ricerca". "Io non posso stare al Governo se al Governo c'è Alfano, se c'è la destra e se tutto ruota attorno alle politiche di austerity" ha proseguito Vendola, concludendo:  "Il renzismo è fatto di fumo, di nebbia. È un carosello di parole quando avremmo bisogno di risposte".

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