Sarà staccata la spina a Marlise Munoz, donna incinta e clinicamente morta

La famiglia di Marlise Munoz ha vinto la sua battaglia legale in Texas. Ha ottenuto che la giustizia americana ordinasse all’ospedale dove Marlise è ricoverata di staccarle la spina. Di interrompere il sostegno delle macchine salva-vita a una donna clinicamente morta. Il caso di Marlise Munoz ha spaccato l’America e ha riaperto un dibattito bioetico. Nonostante la famiglia della donna, l’ospedale del Texas dove lei è ricoverata dallo scorso novembre, si rifiutava di staccare la spina in quanto Marlise è incinta. Il Texas è, infatti, tra gli Stati americani uno dei Paesi che limita il potere di staccare la spina a donne incinte malate terminali a prescindere dai desideri della paziente o della sua famiglia. Ma ora la giustizia ha deciso di schierarsi con la paziente: il giudice R. H. Wallace ha ordinato all'ospedale John Peter Smith di dichiarare la donna morta e di rimuovere la macchina che la tiene in vita.

Marito e genitori della donna d’accordo a staccare la spina – La battaglia legale era iniziata quando il 26 novembre scorso Marlise si è accasciata sul pavimento della cucina senza più risvegliarsi.  Era incinta di 14 settimane. Sia la paziente che il marito Erick (in foto) sono infermieri e lui ha detto che si erano promessi a vicenda che non avrebbero consentito che l’altro rimanesse in vita artificialmente. Anche i genitori della donna erano d’accordo con il marito: per la mamma di Marlise non era infatti questione di essere “pro-choice o pro-life” perché in questo caso era in gioco la volontà della figlia che lo Stato del Texas non voleva rispettare. In queste settimane, intanto, il feto in grembo alla donna ha raggiunto le 22 settimane mostrando chiari segni di malformazione.