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Salva Roma, Marino: “I soldi o blocco la città”. Scintille con Renzi

Il primo cittadino della Capitale lancia l’ultimatum dopo il ritiro del Decreto Salva Roma: “Per marzo non ci saranno i soldi per i 25mila dipendenti del Comune”. La replica del premier: “Il problema sarà risolto, ma Marino ha sbagliato i toni”
A cura di D. F.
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Ore 21.15 – Marino al tg2: "Renzi mi ha assicurato che il problema sarà risolto" – "Ho avuto dal premier Renzi e dal sottosegretario Delrio la rassicurazione che il governo risolverà il problema del bilancio di Roma, dotandoci delle risorse necessarie". Dopo una giornata di forti tensioni, l'esecutivo nel prossimo consiglio dei Ministri varerà dunque un ddl, in modo da assicurare al comune di Roma i fondi per il pagamento degli stipendi e delle spese ordinarie.

UPDATE 19 .00 – Renzi replica a Marino: "Ha sbagliato i toni" – "Venerdì il governo approverà il decreto sugli enti locali ma inviterei ad usare anche tra noi un linguaggio diverso: le motivazioni di Marino erano comprensibili, il tono no". Così il premier, Matteo Renzi, alla direzione Pd.

Il ritiro da parte del Governo del Decreto "Salva Roma" non è andato giù al primo cittadino della Capitale, Ignazio Marino, che se ieri aveva minacciato di dare le dimissioni oggi ha alzato il tiro: "Io da domenica blocco la città. Quindi le persone dovranno attrezzarsi, fortunati i politici del palazzo che hanno le auto blu, loro potranno continuare a girare, i romani non potranno girare". Marino lo ha detto intervenendo a ‘Mix24'. Ha quindi aggiunto: "Il governo deve dire con chiarezza se ci dà gli strumenti legislativi per risanare una volta per tutte. Roma deve poter spendere solo ed esclusivamente i soldi che ha. Non è più il periodo delle chiacchiere, è il periodo dei fatti".

Il primo cittadino ha quindi detto: "Sono veramente arrabbiato, anche i romani sono arrabbiati e hanno ragione, dovrebbero inseguire la politica con i forconi, qui bisogna ancora pagare i terreni espropriati nel 1957 per costruire il Villaggio Olimpico, ma si può continuare a governare così la Capitale? Non è più il periodo delle chiacchiere, è il periodo dei fatti". "Si è mai sentito a Washington o a Parigi qualcuno che dice ‘speriamo venga Nerone a bruciare la Capitale?' Così direbbero i francesi o gli inglesi della loro Capitale?" ha dichiarato successivamente a Radio 24, aggiungendo: "Qui non si tratta di un gioco, ma della capitale d'Italia".

Marino ha quindi lanciato l'allarme e risposto a chi gli chiedeva se fosse intenzionato a dare le dimissioni: "Se si tratta del fatto che il mese prossimo debbo non pagare gli stipendi, vendere l'Acea, fermare il trasporto… allora sì, io non faccio il commissario liquidatore". "Diciamolo con chiarezza – ha spiegato – per marzo non ci saranno i soldi per i 25mila dipendenti del Comune, per il gasolio dei bus, per tenere aperti gli asili nido o raccogliere i rifiuti e neanche per organizzare la santificazione dei due Papi, un evento di portata planetaria".

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