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Renzi: “Nel 2017 aboliremo Irpef agricola” e lancia il piano di ricostruzione Casa Italia

il presidente del Consiglio ha annunciato che nel 2017 verrà eliminata, dopo l’Imu e l’Irap agricola, anche l’Irpef agricola. Un modo per agevolare un settore produttivo che da tempo lamenta problemi a causa della crisi. Matteo Renzi ha inoltre presenziato a un incontro dedicato alla ricostruzione delle zone terremotate del Centro Italia, in cui Renzo Piano ha presentato il piano pensato per il progetto “Casa Italia”.
A cura di Charlotte Matteini
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Conferenza Matteo Renzi

Durante la giornata nazionale dell'extravergine italiano organizzata da Coldiretti a Firenze, il presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto annunciando che a partire dal 2017 verrà cancellata l'Irpef agricola, per agevolare i lavoratori del settore dell'agricoltura: "Dopo aver cancellato lo scorso anno Irap e Imu agricole, abbiamo previsto un ulteriore elemento nella legge di stabilità: la parte di Irpef agricola sarà cancellata a partire dal 2017: bisogna restituire il giusto valore alla terra e a chi la lavora", ha dichiarato Matteo Renzi.

Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, in relazione alla cancellazione dell'Irpef agricola, ha sottolineato l'importanza di queste manovre economiche, attuate con l'intento di dare respiro a un settore: "Abbiamo tagliato oltre 1,3 miliardi di euro di tasse per gli agricoltori in 2 anni, cancellando Irap e Imu sui terreni e ora tagliando l'Irpef sempre per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Nella prossima legge di Bilancio infatti abbatteremo ai fini Irpef le rendite catastali dei terreni agricoli. Dopo l'abolizione di Imu e Irap, con questo intervento realizziamo la più grande operazione di sgravio fiscale per l'agricoltura mai fatta in Italia", ha concluso Martina.

Proseguendo il proprio intervento, il presidente del Consiglio ha inoltre affrontato un altro tema molto caro al settore agricolo, quello del caporalato, di cui si sta inoltre occupando in queste settimane il Parlamento, che sta attualmente valutando la proposta di legge relativa: "La legge sul caporalato va approvata il più velocemente possibile: non possiamo permettere che i nostri pomodori siano macchiati dal sangue".

Sempre nel corso della mattinata, Matteo Renzi ha inoltre affrontato la tematica della ricostruzione post-terremoto e dichiarato che lo Stato, nonostante non sia ancora in grado di stimare i costi dell'operazione, i soldi necessari li stanzierà: "I soldi per partire ci sono. Non abbiamo paura a metterci tutto quello che serve. Sulle scuole per i tuoi figli, non c'è da discutere. I sindaci devono tornare a progettare", ha commentato.

Approfondendo la questione, intervenuto nel dibattito come ospite d'onore, l'architetto Renzo Piano ha sottolineato che la realizzazione del progetto Casa Italia si può fare anche con tempistiche brevi, ma è necessario iniziare a produrre i prototipi che si vorrà utilizzare per la ricostruzione degli edifici anti-sismici. "Propongo un gruppo di lavoro, che è accanto a me, e che non chiede nulla se non di essere utile al Paese. Bisogna realizzare dieci prototipi, lungo l'arco dell'Appennino e poi sceglierli. Si possono costruire in tempi brevi, abbiamo la competenza per poterlo fare".

Il progetto a livello nazionale pensato e proposto da Piano prevede la realizzazione, nel lungo periodo, di almeno 10 milioni di case. "Serve innanzitutto l'organizzazione e operare a costi limitati. I soldi possono essere trovati facilmente nei bilanci di ogni anno ed entrano subito nel circuito", ha spiegato Piano. "Siamo custodi di una bellezza straordinaria di cui andar fieri, ma non possiamo vantarcene: l'abbiamo ereditata e dobbiamo portarla ai nostri figli e nipoti o rischiamo di diventare eredi indegni. Per questo ci vuole un progetto di lunga durata, di 50 anni almeno", ha concluso il senatore a vita.

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