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Renzi: “Essere di sinistra non è fare piccoli partiti che non vinceranno mai”

Il Presidente del Consiglio nella eNews settimanale: “Essere di sinistra – e ancora prima essere per la giustizia sociale e per l’uguaglianza – significa lottare contro il precariato”.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, nel giorno della fase C per le assunzioni previste da LaBuonaScuola, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha deciso di inviare una lunga lettera ai prof neo – assunti, nella quale spiega la ratio dietro le scelte dell’esecutivo in tema di riforma della scuola. Una lettera inserita anche nella eNews settimanale, con la quale il segretario del Partito Democratico coglie l’occasione per tornare sui principali temi della polemica politica.

E proprio dalle assunzioni parte Renzi per una stoccata ai suoi ex compagni di partito o di coalizione che nei giorni scorsi hanno dato vita alla nuova “cosa” rossa: “La mia generazione è cresciuta all'insegna del precariato. Doveva essere flessibilità, spesso era solo precariato, talvolta al limite dello sfruttamento. Credo che essere di sinistra non sia fare i convegni o organizzare piccoli partiti che non vinceranno mai. Essere di sinistra – e ancora prima essere per la giustizia sociale e per l'uguaglianza – significa lottare contro il precariato.”

Del resto, il bilancio che Renzi fa di questi mesi è a dir poco entusiasta: “La realtà è più forte delle ideologie. L'Italia è ripartita e tutti i dati lo dimostrano (a proposito: gli anglofili guardino questo bel video del ministro Padoan), ultimo in ordine di tempo il più 1,7% annuale sulla produzione industriale”.

Su EXPO, poi ribadisce: “C'è spazio per le università milanesi, per le aziende, per il mondo delle fondazioni e del terzo settore […] Il nostro progetto è semplice, chiavi in mano: non chiudere neanche un giorno il Padiglione Italia. Assumere quasi duemila ricercatori e professori. Fare di quell'area un luogo di eccellenza mondiale. Ma il punto è semplice: il Governo ha una proposta forte, visionaria, in grado di costruire un'Italia leader di un nuovo umanesimo per i prossimi decenni. I soldi ci sono. Adesso vediamo se c'è la volontà da parte di tutti.”

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