Renzi dalla California: “Faremo di tutto per cambiare l’Italia”
“Faremo di tutto per cambiare l'Italia”: con queste parole il premier Matteo Renzi, in America per un viaggio di sei giorni, si è rivolto a San Francisco ai responsabili di 150 start-up italiane della Silicon Valley. Il premier ha spiegato che l’impegno del suo governo è per un Paese più “semplice”, con un mercato del lavoro diverso, con una classe politica che “sia dimagrita e di cui non vergognarsi”. “Io cambio l’Italia, voi cambiate il mondo”, ha detto Renzi, il quale ha sottolineato di essere consapevole “che alcune cose vanno cambiate in modo violento”. “Ma se voi non ci mettete la forza delle vostre idee e il cervello non si va da nessuna parte”, ha aggiunto il premier. Renzi ha parlato di San Francisco come “la capitale del futuro”, mentre il rischio dell’Italia “è di città straordinariamente belle ma città del passato”. La sfida – ha detto Renzi dagli Usa – “è trasformare noi stessi gelosi del passato e innamorati del futuro”. E, rispondendo a distanza agli oppositori della riforma del lavoro, ha detto che “facendo arrabbiare qualcuno, facciamo andare avanti tutti”, anche a costo di scontentare “i sindacati o la minoranza di un partito”.
Il viaggio di Matteo Renzi in America
Rivolgendosi ai ricercatori e ai 150 fondatori di start up di origine italiana Renzi ha detto ancora di non cedere alla “cultura dei cervelli in fuga”: “Non farò il discorso di tornare in Italia, vi chiedo di andare avanti e faremo di tutto per cambiare l'Italia, renderla un Paese più semplice, con un mercato del lavoro diverso, con una classe politica dimagrita”. Il viaggio americano del premier vede come prima tappa la California e proseguirà a New York con il primo intervento all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Infine si concluderà a Detroit con la visita insieme a Sergio Marchionne alla Fiat Chrsyler.
Napolitano da Roma: "Sul lavoro servono politiche coraggiose"
Da Roma ha parlato oggi anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenuto a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico al Quirinale. “Specialmente in Italia – ha detto il capo dello Stato – dobbiamo rinnovare decisamente le nostre istituzioni, le nostre strutture sociali, i nostri comportamenti collettivi. Non possiamo più restare prigionieri di conservatorismi, corporativismi e ingiustizie”. “Oggi – ha spiegato Napolitano – non solo l'Italia ma tutta l'Europa sono alle prese con una profonda crisi finanziaria, economica, sociale. E fanno fatica a uscirne. Possono uscirne, l'Italia e l'Unione europea, solo insieme, con politiche nuove e coraggiose per la crescita e l'occupazione, dirette soprattutto e più efficacemente ai giovani”.
