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Matteo Renzi nuovo segretario del Pd: “Basta inciuci, ora si cambia davvero”

Il sindaco di Firenze ha stravinto le primarie ed è diventato il nuovo segretario del Partito Democratico. Quasi tre milioni gli elettori, con Renzi che ha sfiorato il 70% delle preferenze staccando gli sfidanti Gianni Cuperlo (18%) e Pippo Civati (14%).
A cura di Susanna Picone
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Matteo Renzi è il nuovo segretario del Partito Democratico. Sconfitto lo scorso anno da Pierluigi Bersani, il sindaco di Firenze non ha fallito alle primarie Pd 2013. Con quasi il 70% dei voti, Renzi ha stravinto in tutta Italia e ha staccato i suoi sfidanti Gianni Cuperlo (che ha conquistato il 18% circa dei voti) e Pippo Civati (14%). Nella serata di ieri, nel suo primo discorso da nuovo segretario Pd dal palco dell’Obihall, Renzi ha ringraziato tutti, dagli elettori agli avversari. Su tutti il sindaco si è rivolto a Gianni Cuperlo, sconfitto alle primarie Pd: “La persona con cui nel Pd ho più voglia di discutere e confrontarmi”. E il pensiero è andato anche a Civati: “Caro Pippo, chi lo avrebbe detto che in tre anni saremmo stati maggioranza”. Renzi da segretario ha detto di voler cambiare l’Italia: “Ai teorici dell’inciucio, a chi vuole tornare indietro, oggi due milioni di persone hanno risposto no grazie. Il bipolarismo è salvo”. Ha parlato del Partito Democratico, del suo nuovo partito: “Questa non è la fine della sinistra, noi stiamo solo cambiando il gruppo dirigente della sinistra. Noi non andiamo dall’altra parte del campo, noi stiamo solo cambiando giocatori”.

Il sindacato e il riferimento a Grillo – Nel suo discorso il neo segretario dem ha affermato che da adesso in poi viene sciolta, “se mai sia esistita”, la corrente dei renziani: “Noi non vogliamo sostituire un gruppo di potere con un altro, noi abbiamo preso tutti questi voti per scardinare il sistema”. Qualcosa da dire anche con il sindacato: “In un Paese civile – così Renzi – non può bastare l’iscrizione al sindacato per fare carriera. Il sindacato deve cambiare con noi”. Dopo la vittoria alle primarie del Pd Matteo Renzi ha anche trovato il tempo di lanciare il suo messaggio agli avversari politici, in particolare il riferimento dal palco va a Beppe Grillo. Quarantamila persone si sono raccolte per dire “vaffa”, oggi oltre due milioni di persone sono andate a votare per la proposta, ha spiegato il sindaco: “Da oggi non c’è più alibi per nessuno, chi ha votato oggi ci ha dato l’idea che si possa ancora credere nella cosa pubblica, che il coinvolgimento può ancora cambiare le cose”. Poi Renzi ha ribadito i punti del suo programma, dalla legge elettorale maggioritaria, al taglio dei costi della politica.

Epifani: “Affluenza oltre ogni previsione” – Infine il sindaco di Firenze e neo segretario ha chiuso il suo discorso ricordando Nelson Mandela e promettendo che “il meglio deve ancora venire”. Quello di Matteo Renzi è stato un trionfo riconosciuto dai suoi avversari ed è stata commentata positivamente anche la partecipazione al voto delle primarie Pd 2013. A parlare in termini positivi della partecipazione elettorale è stato il segretario uscente del Pd Guglielmo Epifani che ha evidenziato un risultato “oltre ogni previsione”. Una grande risposta democratica in una fase della vita del Paese così difficile, ha spiegato Epifani.

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