24 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Piemonte, spese pazze in Regione: 10 indagati. Anche assessori Chiamparino

Imputazione coatta per una decina di ex consiglieri regionali del Piemonte nell’inchiesta sui “rimborsi facili”. Il provvedimento riguarderebbe anche Aldo Reschigna, vice presidente, e Monica Cerutti, assessore (Sel).
A cura di Biagio Chiariello
24 CONDIVISIONI
Immagine

Nuovi sviluppi nell’indagine per il presunto scandalo rimborsopoli alla Regione Piemonte. Il gip Roberto Ruscello ha stabilito l'imputazione coatta per una decina di ex consiglieri regionali. Secondo le prime notizie, il provvedimento riguarda fra gli altri anche due assessori della giunta di Sergio Chiamparino: si tratta di Monica Cerutti e del vicepresidente Aldo Reschigna. Delle richieste di archiviazione presentate dalla procura di Torino, il gip ne ha accolte solo sei, fra cui quella dell'ex governatore (oggi europarlamentare) Mercedes Bresso, oltre che di Nino Boeti, Roccho Muliere e Wilmer Ronzani e Giuliana Manica. Il giudice avrebbe riconosciuto la mancanza di correlazione delle spese con le attività istituzionali svolte o gli impegni politici connessi al gruppo. I pm, che avranno dieci giorni di tempo per formulare il capo d'accusa, dovranno chiedere il rinvio a giudizio degli interessati. L'udienza preliminare, che sarà celebrata da un altro giudice, stabilirà se dovranno essere processati o no. Coinvolto anche il segretario regionale del Partito Democratico, Davide Gariglio, oggi capogruppo del Pd a Palazzo Lascaris. Reschigna, appena avuta notizia della decisione del gup, ha preferito non commentare: "Non ho ancora ricevuto alcuna notifica, per adesso non ho nulla da dire". Monica Cerutti "Non si tratta di un rinvio  a giudizio ma della richiesta di rinvio.  Andrò a spiegare le mie ragioni così come ho  già fatto, ragioni che erano state accolte dai pm. Poi vedremo".

L'inchiesta sulle spese pazze in Regione Piemonte

Era il 16 gennaio quando pubblici ministeri piemontesi chiesero il rinvio a giudizio per i protagonisti della inchiesta sulle presunte spese pazze dei consiglieri della regione. Tra loro, l'ex governatore Roberto Cota e il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo. A luglio erano arrivate le prima decisioni dei giudici dal'udienza preliminare: quattro condanne, 14 patteggiamenti e 24 rinvii a giudizio, un milione e 700mila euro di irregolarità, secondo le indagini della Guardia di Finanza per aver distolto, tra il 2010 e il 2012, fondi pubblici dalla loro finalità istituzionale, arrivando all'acquisto di beni personali, come borse, cravatte, vestiti, Gratta e Vinci e, nel caso dell'ex presidente della Regione Roberto Cota, anche le famose mutande verdi. La pena più alta era toccata ad un ex consigliere del Comune di Torino, Gabriele Moretti, del centrosinistra, condannato a tre anni. Rispondeva di un peculato da 191mila euro. Condannati invece con rito abbreviato Roberto Boniperti (2 anni e 6 mesi), Valerio Cattaneo, ex presidente del Consiglio regionale (1 anno e 8 mesi) e Carla Spagnuolo (1 anno e 8 mesi).

24 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views