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Per arrivare a fine mese prestiti più leggeri su scadenze più lunghe

La crisi prosegue e con essa la stretta sul credito. Mentre si avverte sempre più l’esigenza di un nuovo governo, gli italiani si ingegnano per arrivare a fine mesi: finanziamenti più leggeri su scadenze più lunghe.
A cura di Luca Spoldi
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Mentre persino Mediaset deve ammettere che forse la crisi non è così inesistente come pensava il suo fondatore e azionista di controllo, Silvio Berlusconi, annunciando di aver chiuso in rosso di 235 milioni di euro il primo bilancio della sua storia e di non poter distribuire alcun dividendo ai propri soci, gli italiani, sempre più frastornati dalla girandola di provvedimenti confermati (come l’Anagrafe dei rapporti finanziari) e rinviati (come il definitivo slittamento di un anno della Tares e la conferma ancora per il 2013 della Tarsu e della Tia che la nuova tassa ha sostituito) dal governo “in carica” di Mario Monti, cercano di ovviare alla sempre più evidente stretta del credito come possono.

Secondo i risultati dell’Osservatorio di Facile.it realizzato con la collaborazione di Prestiti.it, negli ultimi sei mesi la domanda media di prestito è ulteriormente calata dell’11%, scivolando a 11.000 euro dai 12.500 di ottobre 2012. Per Lorenzo Bacca, responsabile della business unit prestiti di Facile.it, quello a cui si sta assistendo “è un fenomeno complesso, interpretabile alla luce di due elementi di analisi: da un lato vi è la consapevolezza delle difficoltà nell’ottenere un finanziamento, che scoraggia gli Italiani e li induce a richiedere cifre meno elevate, dall’altro c’è una progressiva diminuzione delle richieste di finanziamento di acquisto di automobili, legata alla sofferenza del settore. I due fattori, insieme, hanno portato ad una domanda media molto inferiore rispetto alla rilevazione precedente”.

Chi oggi prova a ottenere un prestito in Italia è, secondo i dati medi emersi dall’indagine, un uomo di 41 anni, con uno stipendio di poco superiore ai 1.500 euro, che chiede cifre più basse rispetto al passato e da restituire in più tempo (66 mesi, 2 in più che a fine ottobre). Tra le motivazioni che spingono a richiedere un prestito personale si nota il netto incremento delle richieste di liquidità (che passano dal 32% al 42% del totale), come dire che 4 italiani su 10 cercano un finanziamento non tanto per poi acquistare un bene specifico ma per ottenere denaro contante per far fronte a più spese che si accavallano, gestire i pagamenti in corso (scommettiamo che tra questi vi sono anche tasse vecchie e nuove?) e arrivare in qualche modo a fine mese.

Cala invece la percentuale dei prestiti richiesti per l’acquisto di auto o moto: i finanziamenti per veicoli usati calano dal 27% al 21% dei casi, quello per comprare mezzi nuovi si riduce ulteriormente dall’8% al 5%. Tra gli altri dati emersi si nota l’ulteriore incremento del divario tra uomini e donne per quel che concerne la richiesta di prestiti personali: il 74% delle domande arriva infatti dagli uomini (contro il 72% di sei mesi fa). Infine, per quanto riguarda le differenze regionali, il calo degli importi medi è più forte in quelle regioni che, in passato, puntavano ad ottenere somme più alte. Così se ad ottobre le regioni con gli importi più elevati erano Calabria e Sicilia (con 14.000 euro di domanda media), adesso sono Sardegna e Marche a restare in cima alla classifica, entrambe però con soli 12.000 euro.

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Luca Spoldi nasce ad Alessandria nel 1967. Dopo la laurea in Bocconi è stato analista finanziario (è socio Aiaf dal 1998) e gestore di fondi comuni e gestioni patrimoniali a Milano e Napoli. Nel 2002 ha vinto il Premio Marrama per i risultati ottenuti dalla sua società, 6 In Rete Consulting. Autore di articoli e pubblicazioni economiche, è stato docente di Economia e Organizzazione al Politecnico di Napoli dal 2002 al 2009. Appassionato del web2.0 ha fondato e dirige il sito www.mondivirtuali.it.
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