Palmira: trovati in una fossa comune 42 corpi, alcuni decapitati

L’esercito siriano ha scoperto nella periferia nord-est di Palmira, la città siriana riconquistata una settimana fa dopo che per oltre dieci mesi era rimasta nelle mani dell’Isis, una fossa comune con 42 corpi di civili e soldati. Lo affermano fonti dell'esercito siriano citate da Al Arabiya. “L'esercito ha scoperto ieri mattina una fossa comune: 24 sono i resti di civili uccisi, dei quali tre erano bambini. Gli altri sono 18 soldati”, ha detto una fonte dell'esercito siriano. Alcuni persone, secondo quanto riferisce l’agenzia siriana Sana, sono state “decapitate o fucilate” dall’Isis. Secondo la fonte siriana, le vittime sono soldati e miliziani filo-regime, nonché membri delle loro famiglie. Le loro spoglie “sono state trasferite all'ospedale militare di Homs” e “alcune sono state identificate”. Fonti vicine all’agenzia di stampa siriana Sana aggiungono che molti corpi riportavano segni di tortura.  Secondo il direttore dell'osservatorio siriano sui diritti umani, Rami Abdel Rahman, l’Isis ha giustiziato, in totale, almeno 280 persone durante la sua occupazione di Palmira.

Arrivati gli sminatori russi per bonificare Palmira

A Palmira, intanto, sono arrivate le prime unità di sminatori russi per avviare la bonifica nelle infrastrutture e nei siti storici della città. La priorità è bonificare tutta l'area per non rischiare nuove vittime e ulteriori danni al patrimonio di questo sito Unesco. “Prima di abbandonare la città l'Isis ha messo mine ed esplosivi al sito archeologico, ma anche nelle strade e nei palazzi sede delle istituzioni”, ha detto il governatore della provincia di Homs Talal Barazi. A suo dire ci sono ancora molte mine difficili da disinnescare. Secondo una prima stima circa il 30 percento del sito archeologico di Palmira è stato distrutto dalla furia iconoclasta dell’Isis.