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Mirò, il bimbo di due anni morto per una overdose di metadone

La tragica verità su un bambino deceduto in circostanze sospette sei mesi fa a Bargagli, Genova: la madre lo aveva trovato privo di sensi nel suo letto e inizialmente avevano pensato a una meningite fulminante. Ma a quanto pare il piccolo era stato drogato perché piangeva.
A cura di S. P.
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Un bambino morto nel suo letto a causa di una overdose di metadone. Così il piccolo Mirò, un bimbo di due anni scomparso sei mesi fa a Bargagli (Genova), avrebbe trovato la morte. Sarebbe stato drogato col metadone perché piangeva.  La vicenda, rivelata dal Secolo XIX, parte nell’ottobre del 2013, quando il piccolo è morto improvvisamente nella casa della famiglia a Bargagli, nell’entroterra genovese. La madre lo aveva trovato privo di sensi nel letto, aveva provato a rianimarlo ma non c’era più nulla da fare. Mirò era morto. A quel punto sono iniziate le indagini per capire quanto accaduto e la prima ipotesi è stata quella di una meningite fulminante. Gli esami però hanno smentito tale ipotesi e in seguito è stata abbandonata anche la pista di una malformazione cardiaca.

Indagata la madre – L’inchiesta ha avuto una svolta con gli esiti dei test tossicologici: il piccolo Mirò è morto per “incongrua assunzione di sostanze stupefacenti”. I carabinieri e il procuratore della Repubblica di Genova Alberto Lari ipotizzano che il metadone, usato dai genitori tossicodipendenti, sia stato dato al bambino per tranquillizzarlo, per farlo smettere di piangere. La madre avrebbe riferito ai sanitari che il figlio dormiva da due giorni e che aveva avuto la febbre e aveva vomitato. Immediata l'iscrizione della donna nel registro degli indagati e l'affidamento ai servizi sociali del fratellino di Mirò.

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