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Meteo, weekend con clima mite. Ma sarà un’estate da caldo record: fino a 47 gradi

L’alta pressione sta dominando il Paese con clima piacevole, ma ancora con qualche possibile pioggia su alcune zone. L’estate 2016 vedrà invece temperature sopra la media del periodo di circa 1-2 gradi su tutta Italia.
A cura di S. P.
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È un clima tipicamente primaverile quello che si registra in questi giorni d’inizio maggio sulla penisola, dopo il maltempo dei primi giorni del mese. Le temperature sono in aumento e splende il sole in gran parte d’Italia. Quello che ci attende sarà un weekend mite: nel corso del fine settimana comincerà ad affluire aria più umida a iniziare dalle regioni di ponente, con le isole che verranno interessate da venti di Scirocco accompagnati da un po' di pioggia, specialmente nella giornata di sabato e in Sardegna. Nel complesso quella di oggi sarà una giornata soleggiata, con cielo sereno o poco nuvoloso. Le nuvole saranno concentrate nelle ore più calde attorno ai rilievi ma con basso rischio di brevi precipitazioni. Dalla serata aumento della nuvolosità alta e sottile sulle isole, in intensificazione nella notte sulla Sardegna.

Estate 2016 da caldo record – Per quanto riguarda le previsioni meteo per l’estate 2016 sembrano non esserci più dubbi. I prossimi mesi saranno roventi. L'estate 2016, dicono gli esperti de ilmeteo.it, vedrà temperature sopra la media del periodo di circa 1-2 gradi su tutta Italia tanto che si rischia di raggiungere i 47 gradi. A farci compagnia arriveranno Caronte, Cerbero e Minosse. Fino a fine agosto le temperature saranno sopra la norma di un paio di grado e inizieranno a calare solo a settembre, mantenendosi comunque sopra la media. Durante l’estate la penisola dovrà fare i conti anche con la siccità: la tendenza mostrata dal centro europeo vede piogge meno frequenti del previsto, quindi con un maggior rischio di periodi di siccità, anche accentuata al Sud.

Le previsioni dei meteorologi – “Naturalmente – precisano i meteorologi – quando si parla di previsioni stagionali si guarda subito alla distanza temporale. D'altronde ci si chiede spesso: ‘Talvolta si sbaglia la previsione a due giorni, e si vuole indovinare quella a due/tre mesi?'. Ma quella che abbiamo proposto è solamente una tendenza, quindi non una certezza. È soltanto da considerare, non certo da ritenere oro colato”.

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