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Marò, l’Ue contro l’India: “Inaccettabile l’accusa di terrorismo”

L’Unione Europea prende posizione netta sul caso dei nostri due marò mentre Bonino annuncia: “Avviati contatti con l’Onu per violazione dei diritti umani”
A cura di Antonio Palma
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Anche l'Unione Europa interviene sul caso dei nostri due marò giudicando inaccettabile l'accusa di terrorismo formalizzata dalle autorità indiane. L'accusa indiana legata alla legge anti-terrorismo contro i due marò italiani "significa che l'Italia sarebbe vista come un Paese terrorista e questo è inaccettabile" ha dichiarato infatti oggi l'Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, Catherine Ashton, rivelando che la posizione dell'Ue sulla vicenda è stata già comunicata in modo "vibrato" al governo indiano. La nuova ferma presa di posizione di Bruxelles è stata annunciata dalla Ashton nel corso di un'audizione al Parlamento europeo durante la quale la rappresentante della politica estera ha assicurato: "Continueremo ad agire con i nostri colloqui per ribadire la nostra posizione". Le parole della Ashton sono state accolte positivamente dal nostro ministro degli esteri Bonino che ha commentato: "L’assunzione di responsabilità da parte dell’Unione europea è un’acquisizione solida, ed è una novità".

Il lavoro della diplomazia italiana comunque non si ferma e dopo l'Unione Europea Bonino ha intenzione di rivolgersi direttamente all'Onu. "Ho detto e ribadisco che lo sviluppo più recente di questa situazione è l’acquisizione di una solida alleanza internazionale" ha spiegato infatti il Ministro in un’audizione davanti alle Commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato. "In altra epoca, agli stessi fatti fu risposto che era un fatto bilaterale tra Italia e India, invece oggi abbiamo aperto un canale, in ambito Nato e Onu, sempre tenuto conto che non è scontato avere solidarietà solide" ha sottolineato ancora il Ministro, rivelando: "Abbiamo avviato un contatto con l’Alto commissariato per i Diritti umani dell’Onu per violazione dei diritti umani per quanto riguarda la mancanza di un capo di imputazione per i marò da parte dell’India dopo due anni, accompagnata da una restrizione della libertà". "L’Alto commissario per i Diritti umani si è riservata di valutare la questione" ha concluso Bonino.

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