1 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Mafia, blitz contro il clan Nebrodi dopo l’agguato ad Antoci: 23 arresti

Il blitz in Sicilia dopo l’attentato al presidente del Parco Giuseppe Antoci. L’operazione della polizia ha inferto un colpo al clan di Tortorici dei Bontempo Scavo.
A cura di Susanna Picone
1 CONDIVISIONI
Immagine

Pochi giorni dopo l’attentato commesso nei confronti di Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi, le indagini degli agenti di polizia del Commissariato di Capo d'Orlando, coordinate dalla Dda di Messina, hanno colpito un'articolata associazione di tipo mafioso operante nella zona dei Nebrodi e dedita alle estorsioni nella fascia tirrenica e allo spaccio di stupefacenti. L’operazione, denominata “Senza tregua”, è scattata questa mattina. Gli uomini del commissariato di Capo d'Orlando e della Squadra mobile di Messina hanno eseguito una ordinanza di misure cautelari emessa dal Gip Salvatore Mastroeni, su richiesta dei sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia Vito Di Giorgio, Angelo Cavallo e Fabrizio Monaco, nei confronti di ventitre persone di cui sedici sottoposte a custodia cautelare in carcere e sette agli arresti domiciliari. In particolare è stato colpito il clan mafioso di Tortorici dei Bontempo-Scavo. Fra le persone arrestate c'è Foraci Antonio, ritenuto il boss emergente di Tortorici, in rapporto di affari con potenti famiglie di ‘ndrangheta calabrese.

Le indagini dopo l’agguato al presidente del parco dei Nebrodi – Poco più di una settimana fa uomini a bordo di un’auto hanno sparato contro quella di Giuseppe Antoci. L’agguato è avvenuto sulla strada statale verso Cesarò, nel messinese. Uno dei poliziotti che accompagnavano Antoci ha risposto al fuoco dei malviventi. Antoci ha più volte denunciato gli interessi dei poteri criminali, ricevendo in passato diverse minacce tra cui due buste con proiettili. Dopo l'ultimo agguato la scorta del presidente è stata rafforzata. “È la mafia che deve avere paura, li colpiremo con legnate ancora più forti”, ha detto Antoci poche ore dopo l’agguato. “Io non mi fermo – ha aggiunto – continuerò a fare soltanto il mio lavoro e il mio dovere. Lo Stato c'è, le istituzioni si stanno muovendo tutte. La risposta sarà determinata e confermeremo che c'è una squadra che è più forte: picchieremo duro”.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views