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Le due adolescenti austriache dell’Isis, l’ONU: “Una è morta, l’altra scomparsa”

L’Onu rompe il silenzio sulla sorte di Samra Kesinovic e Sabina Selimovic, le due ragazzine austriache che avevano giurato fedeltà ai jihadisti lo scorso aprile.
A cura di Biagio Chiariello
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Samra Kesinovic e Sabina Selimovic sono due adolescenti austriache di 17 e 15 anni che nella primavera del 2014 hanno abbandonato le loro vite per diventare delle jihadiste dell’Isis. Ora, però, una di loro potrebbe aver perso la vita. A rivelarlo è David Sharia, un funzionario delle Nazioni Unite, anche se la notizia non è stata confermata dalle autorità austriache. Le due ragazze viennesi sono scomparse nel mese di aprile dopo aver lasciato un biglietto ai genitori – profughi di origine bosniaci – nel quale c’era scritto: “Non cercateci. Andremo a servire Allah e moriremo per lui”.Poi erano arrivate alcune immagini sui social network a raccontare la loro nuova identità: circondate da uomini armati, le foto le mostravano fiere, con il velo e con i kalashnikov in mano. Secondo le autorità austriache, però, le foto non rappresenterebbero Samra e Sabina: si è scoperto, infatti, che circolavano in rete da anni. I jihadisti dello Stato Islamico le avrebbero usate per spingere altre ragazze occidentali ad unirsi alla battaglia in nome di Allah. Quel che si sa è che le due giovani hanno prima raggiunto la capitale turca, Ankara, in aereo, e poi si sono recate nella regione meridionale di Adana. Dopo di che, le loro tracce sono state perse.

"Una delle jihad girl dell'Isis è morta"

Oggi in un’intervista ad un portale israeliano Sharia, membro del Comitato contro il terrorismo (CTED) del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha rimarcato come una delle due “jihad girl” sarebbe deceduta durante un combattimento, mentre l’altra sarebbe sparita. Il ministero degli Interni austriaco ha ammesso che "quando si lascia l'Austria in questi termini è quasi impossibile tornare". Nel frattempo, le autorità stanno indagando su cosa abbia potuto portare le due giovani a "radicalizzarsi" in maniera così forte. Il responsabile sarebbe un predicatore islamico bosniaco che vive a Vienna, Mirsad O., conosciuto con il nome islamico di ‘Ebu Tejma'. Secondo le autorità l’uomo avrebbe fatto il lavaggio del cervello a Samra e Sabina. Lui nega. Altre voci non confermate,  affermano che le due ragazze vivrebbero a Raqqa, la capitale ufficiosa del califfato di al-Baghdadi, e una delle due si sarebbe sposata con un miliziano dell’Isis.

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