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Lavoro, boom dei posti fissi grazie agli sgravi contributivi di Renzi: +800mila nel 2015

Gli sgravi per le società che stipulano contratti a tempo indeterminato, introdotti nella legge di stabilità 2015, hanno portato a quasi un milione e mezzo di assunti durante l’anno scorso. Lo comunica l’Inps.
A cura di Biagio Chiariello
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Vera e propria svolta per la assunzioni a tempo indeterminato a dicembre grazie agli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità per il 2015: nell’ultimo mese dell’anno scorso, infatti, si legge nell'Osservatorio sul precariato Inps, sono state il doppio di novembre: cioè 272.512. Nell'intero anno le persone che si sono viste rinnovare il contratto o assumere a tempo pieno grazie agli incentivi sgravi sono state 1.442.725, arrivando a superare anche le previsioni del Governo. Più precisamente nel nuovo anno  si sono registrate oltre 2,4 milioni di assunzioni a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni di rapporti a termine e apprendisti) a fronte di 1.684.911 cessazioni (+764.000 posti stabili nell'anno), comunica l'Osservatorio sul precariato dell'Inps appena pubblicato, che evidenzia come nell'intero 2014 il saldo dei posti stabili era stato negativo per 52.137 unità.

In aumento anche le retribuzioni mensili

Per quanto concerne il numero complessivo delle assunzioni nel settore privato, per il 2015 risultato pari a 5.408.804 ed anche in questo caso si può parlare di una importante crescita anche rispetto agli anni precedenti (+11% sul 2014 e + 15% sul 2013). Lo comunica sempre l'Osservatorio sul precariato dell'Inps per il 2015. Dato positivo anche per le forme contrattuali determinate e gli apprendisti: a fine 2015 è stato registrato un aumento di 606.000 posizioni di lavoro (tra assunzioni e cessazioni), rispetto alla fine del 2014. "E’ presumibile che a questo incremento nel numero di posti di lavoro corrisponda un analogo incremento nel numero di occupati dipendenti regolari", dice l'Inps. Bene anche le retribuzioni intermedie  dei nuovi rapporti di lavoro (i dati inps evidenziano una crescita tra 1.250 euro e 2.250). Per i contratti a termine si evidenzia un leggero slittamento verso retribuzioni maggiori, con una riduzione della quota di quelle inferiori a 1.500 euro.

Boom dei voucher

Boom dei voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio nel 2015. Secondo i dati dell'Istituto di Previdenza, l'anno scorso, ne sono stati venduti 114.921.574, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale, rispetto allo periodo del 2014 (69.172.879), pari al 66%. Un numero che a ben vedere può destare preoccupazione, se si considera che a detta degli esperti i voucher sono la nuova forma di lavoro precario e irregolare. "In presenza di un utilizzo corretto dello strumento, se ad ogni voucher corrisponde effettivamente un'ora di lavoro, il volume di ore remunerate dai voucher venduti nel 2015 corrisponde a circa 57.000 unità di lavoro equivalenti", ha concluso l'Inps.

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