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La produzione industriale frena, a novembre torna il segno meno

I dati Istat segnalano un nuovo stop per la produzione industriale italiana che a novembre scende dello 0,5% su base mensile mentre cresce dello 0,9% su base annua.
A cura di Antonio Palma
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Dopo mesi di risultati positivi che facevano sperare in una ripresa del comparto, contraccolpo negativo per la produzione industriale italiana che nel mese di novembre torna a registrare il segno meno. È quanto rivelano i dati diffusi dal'Istat oggi e che dimostrano quanto la ripresa economica del Paese sia ancora moto lontana dal decollare. Secondo l'istituto nazionale di statistica, l'indice destagionalizzato della produzione industriale a novembre infatti è diminuito dello 0,5% rispetto a ottobre, dopo i rialzi dello 0,2 e dello 0,5 per cento nei due mesi precedenti. Un calo congiunturale che riguarda tutti i principali comparti. Diminuisce infatti la produzione di beni di consumo (-1,3%) e di beni strumentali (-0,8%)ma anche l'energia (-0,7%) e i beni intermedi.

Per quanto riguarda la variazione annua, invece, nello stesso mese si registra un aumento dello 0,9 per cento. Sempre in termini tendenziali, nella media del trimestre settembre-novembre 2015 la produzione è cresciuta dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, mentre nella media dei primi undici mesi dell'anno scorso la produzione è cresciuta poco sopra l'un per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In termini tendenziali tra i principali raggruppamenti d'industrie cresce la produzione nei comparti dei beni strumentali(+3,6%), dell'energia (+2,1%) e dei beni intermedi (+0,7%), regredisce quella dei beni di consumo

Per quanto riguarda i settori di attività economica, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,6%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+10,5%) e della fabbricazione di prodotti chimici (+5,2%). Le diminuzioni maggiori invece si rilevano nei settori delle industrie tessili e abbigliamento (-5,1%), della fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (-4,9%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (-3,6%).

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