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La lettera di Georgia dalla Danimarca: “Vi spiego perché l’università qui è un’altra cosa”

Una studentessa 23enne scrive a Fanpage.it e racconta la sua esperienza: “Qui è un sogno: lezioni gratis in inglese, università aperta 24 ore su 24 e in più anche un sussidio”
A cura di Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

Gentile direttore,

mi chiamo Georgia, ho 23 anni e vorrei raccontarle la mia esperienza di studio in Danimarca, in modo tale che anche altri giovani vengano a conoscenza di quest’opportunità. Ho impiegato 3 anni a raggiungere il mio obiettivo ma, anche se l’attesa è stata lunga, durante questo periodo ho avuto la possibilità di capire ciò che volevo veramente fare e crescere personalmente.

Tutto ebbe inizio durante le superiori quando scoprii che alcuni paesi europei come la Scozia, Danimarca e Norvegia offrono un’istruzione in lingua inglese gratuita. Dopo varie ricerche e indecisioni, decisi che la destinazione prescelta sarebbe stata la Danimarca.

E nei 3 anni successivi al diploma ho frequentato un’università milanese, che abbandonai dopo il primo anno, e mi misi lavorare per mettere da parte i soldi per il trasferimento in Danimarca.

Ora vivo ad Horsens, perché i costi dell’alloggio e della vita in generale è inferiore in comparazione con altre città come Copenaghen, Århus oppure Alborg. La mia università, Via University College, ha il campus più grande della Danimarca pur trovandosi in una città con una densità demografica minore paragonata alle città nominate precedentemente.

Iniziati i corsi mi resi subito conto delle differenze con l’università che ho frequentato in Italia. Sembra quasi di essere di nuovo al liceo, perché le classi hanno un numero massimo di 50 studenti e l’approccio che si ha con il docente è uno molto informale. Si predilige uno studio in gruppo e tutte le teorie imparate vengono applicate su casi reali. Le università sono aperte 24 ore su 24 e si può accedere tramite una tessera personale, inoltre lo studente ha anche una piattaforma personale online dove vengono caricate lezioni e altro materiale didattico. Un altro aspetto che trovo sorprendente sono gli esami, durante i quali si può fare uso sia di internet che di libri e appunti, unico divieto: non comunicare con i compagni di classe. L’unica cosa non gratuita sono i libri, che spesso i professori mettono a disposizione degli studenti.

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Pur frequentando gratuitamente l’università le spese che si devono affrontare nella vita di tutti i giorni come bollette, affitto e il mangiare hanno un costo più alto rispetto all’Italia e fu così che iniziai a cercare lavoro. Fortunatamente la ricerca fu breve e un giorno vidi un annuncio, su Facebook, per un lavoro che dove gli unici requisiti richiesti erano la conoscenza della lingua italiana e di essere uno studente in marketing e presi la palla al balzo, mi candidai e fui assunta come Country marketing manager presso Trendhim, un'impresa che ha deciso di assumere principalmente studenti in marketing, part-time, per dare loro possibilità di diventare dei grandi marketer. Grazie a questo lavoro, sono riuscita a fare domanda per il sussidio che lo stato offre agli studenti europei dal valore di circa 800 euro lordi.

Vorrei consigliare a chi decide di intraprendere un percorso simile al mio di non arrendersi e di seguire i propri sogni fino in fondo perché ne vale la pena.

Contatti: www.georgianarusu.com

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