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L’ottimismo di Padoan: “La recessione finirà quest’anno”

Il ministro dell’Economia: “Nei prossimi mesi crescita e occupazione ripartiranno. Il debito italiano? Preoccupa, ma è totalmente sotto controllo”.
A cura di Biagio Chiariello
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“La recessione purtroppo c’è in Italia da tre anni, nel 2014 si è affievolita, ma nel 2015 scomparirà”. Parola del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che da Strasburgo ostenta un certo ottimismo sulla uscita dalla congiuntura economica che da anni attanaglia anche il nostro Paese. “Continuo a credere che il futuro sarà molto migliore”. Padoan ha parlato al suo arrivo al Parlamento europeo prima di una riunione con la commissione Affari economici in vista della presentazione di martedì da parte della Commissione delle nuove linee guida per l’interpretazione delle regole in materia di patto di stabilità e flessibilità. Il ministro ha affermato che “purtroppo la disoccupazione è cresciuta”, ma si tratta di “un dato normale perché segue l’andamento della crescita”, ma proprio la crescita, secondo dice il titolare del Tesoro, “migliorerà nei prossimi mesi”.

“Questo è un dato che si rileva normalmente: la disoccupazione segue sempre l'andamento della crescita, in tutti i sensi. La crescita riprenderà e l'occupazione aumenterà nei prossimi mesi. Credo che con i vincoli imposti dal rispetto delle regole Ue e con l'enorme debito che si ritrova l'Italia, la legge di stabilità dia un contributo molto importante e positivo alla crescita e all'occupazione".

A Padoan non preoccupa neanche il debito italiano, perché “ totalmente sotto controllo”. Riferendosi alla sostenibilità del debito pubblico greco, il ministro spiega che “l'anno che è appena iniziato sarà un anno che in termini di crescita andrà meglio dell'anno precedente per tutti, quindi questo aiuterà anche la sostenibilità del debito”. Per quanto riguarda la situazione in Europa, Padoan è convinto che sia "importante continuare a lavorare per un euro solido, unito, con i Paesi che contribuiscono per la propria parte. La crescita 2015 andrà meglio e così anche la sostenibilità del debito".

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