180 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

L’Italia perde l’ultima A: Dbrs taglia il rating a BBB e declassa il debito pubblico

L’agenzia di rating canadese Dbrs ha tagliato il rating dell’Italia a BBB. Il Belpaese ha perso quindi l’ultimo giudizio a livello A rimasto fino a oggi a causa “dell’incertezza rispetto alla abilità politica di sostenere gli sforzi per riforme strutturali e la continua debolezza del sistema bancario, in un periodo di fragilità della crescita”.
A cura di Charlotte Matteini
180 CONDIVISIONI
Piazza-affari-down

Con il declassamento operato dall'agenzia di rating canadese Dbrs, il Belpaese perde l'ultima "A". La Dbrs, tra le maggiori società del settore al mondo, era rimasta l'ultima agenzia di rating presa in considerazione dalla Banca Centrale Europea ad aver mantenuto un giudizio abbastanza positivo, seppur comunque basso, sul debito pubblico italiano. Con questo ulteriore declassamento, quindi, la Bce ora potrebbe essere costretta ad alzare l'haircut sui titoli di debito pubblico dati in garanzia sui prestiti ottenuti e tendenzialmente i titoli con haircut basso vengono ritenuti più sicuri di quelli con valore più alto. Il giudizio di Dbrs, si legge nella nota diffusa,  tiene conto di "una combinazione di fattori inclusa l'incertezza rispetto alla abilità politica di sostenere gli sforzi per riforme strutturali e la continua debolezza del sistema bancario, in un periodo di fragilità della crescita".

Come spiega il Sole 24 Ore"il downgrade era prevedibile perché ad agosto l’agenzia aveva aperto una procedura di revisione del rating con outlook negativo". "In seguito al referendum bocciato sulle modifiche costituzionali che avrebbe potuto fornire una maggiore stabilità di governo e la successiva dimissioni del primo ministro Renzi, il nuovo governo ad interim può avere meno spazio per passare ulteriori misure, limitando così il rialzo delle prospettive economiche", evidenzia l'agenzia di rating. Per quanto riguarda invece il settore bancario il livello di Non performing loan è "molto elevato, tale da compromettere la capacità del settore bancario di agire come intermediario finanziario per sostenere l'economia. In questo contesto, la bassa crescita ha comportato ritardi persistenti nella riduzione dell'alto debito, lasciando il paese più esposto agli shock".

Che cosa comporterà materialmente questo nuovo declassamento per l'Italia? Tecnicamente, spiega il giornalista economico Vito Lops, "se sei al piano A e dai un BoT come garanzia la Bce ne trattiene solo lo 0,5%. Ma se retrocedi in serie B la Bce ne trattiene il 6%. Così, se dai in garanzia un BTp nel primo caso la trattenuta è al 6%, mentre nel secondo più che raddoppia al 13%". In sostanza, quindi, questo downgrade si tradurrà in un aumento dei costi di finanziamento per l'Italia e varrà non solo per le banche italiane, ma per tutti gli istituti di credito che hanno in pancia titoli del debito pubblico del Belpaese e che vorrebbero darli in garanzia per ottenenere finanziamenti dalla Banca Centrale Europea.

Attualmente le banche italiane sono titolari di circa 142 miliardi di euro di prestiti dalla Bce e l'ulteriore downgrade di Dbrs potrebbe arrivare ad aumentare le garanzie richieste per una cifra pari a 10 miliardi.

180 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views