55 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Johnny lo Zingaro in fuga, l’avvocato vuole chiedere la grazia: “Chiudere pagina di storia”

“L’evasione non aiuta, ma ha patito un lungo periodo di carcerazione ed è ora di chiudere una pagina di storia”, così l’avvocato ha annunciato l’intenzione di chiedere la grazia per Johnny lo Zingaro, al secolo Giuseppe Mastini, in fuga da venerdì.
A cura di Susanna Picone
55 CONDIVISIONI
Immagine

Continua la caccia in tutta Italia e all'estero di Giuseppe Mastini, noto come Johnny lo Zingaro, l'ergastolano cinquantasettenne che venerdì mattina è uscito dal carcere di Fossano per recarsi al lavoro e ha fatto perdere le sue tracce. Il detenuto ha preso un taxi fino alla stazione di Genova Brignole per poi sparire nel nulla. “L'evasione non aiuta, ma ha patito un lungo periodo di carcerazione ed è ora di chiudere una pagina di storia”, è quanto ha detto l'avvocato torinese Enrico Ugolini annunciando in questo modo l'intenzione di chiedere la grazia per l’ergastolano. “La richiesta doveva arrivare alla fine di un percorso, ora ci vediamo costretti ad agire più in fretta”, ha aggiunto l’avvocato.

Intanto, mentre continuano le ricerche per rintracciare Mastini, si ricostruiscono i suoi ultimi movimenti. A parlare anche il gestore del  bar Umberto nel centro di Fossano, dove il detenuto si fermava sempre per prendere un caffè. “Ma subito perché sono di fretta. Sa com’è, devo scappare…”, era la solita battuta di Johnny lo Zingaro. È andato a prendere il caffè anche il giorno prima di scappare: “Era sempre molto educato – così il titolare, Marco Giallo, a Repubblica  – I vestiti puliti, la barba fatta. Non sembrava affatto un detenuto. Anzi. Era cortese, gentile. Talvolta scambiava anche qualche battuta. E non mancava mai di salutare: sia quando entrava sia per andar via”. Dopo il caffè al bar Mastini andava in stazione a Fossano e prendeva il treno fino a Cairo Montenotte. Fino a venerdì, quando ha cambiato programma. “Il giorno prima – prosegue il titolare del bar – era quello di sempre. Non ha detto niente di particolare. Qui non ha mai dato problemi: lasciava sempre la mancia. Se il caffè costava un euro e dieci, lui ne lasciava sul bancone uno e cinquanta. Certo, ripensare adesso a quelle battute ‘vado di fretta, devo scappare' fa sorridere. E io che gli rispondevo: ‘Ma tanto chissà dove devi poi andare…’”.

55 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views