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Italicum, Cuperlo approva le proposte di modifica della legge: “Voterò sì al referendum”

L’esponente della minoranza del PD ha approvato le proposte di modifica alla legge elettorale. Il testo dovrà comunque passare per il voto parlamentare.
A cura di Davide Falcioni
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L'area i minoranza facente capo a Gianni Cuperlo voterà sì al referendum sulla riforma della Costituzione: la "faida" interna al partito è rientrata nella giornata di ieri, mentre era in corso la Leopolda di Firenze, allorché le diverse anime del PD hanno trovato l'accordo per la modifica della legge elettorale. L'intesa porta la firma di Guerini, Orfini, Zanda, Rosato e – appunto – Cuperlo. Il nuovo testo verrà presto sottoposto alla direzione del Partito Democratico quindi ai gruppi parlamentari. Si tratta, dunque, di una "carta di intenti" e non di un documento definitivo.

Roberto Speranza: "Le modifiche all'Italicum non bastano. Serve nuova legge elettorale. Voteremo no"

Stando a quanto reso noto da fonti interne al partito dalla nuova versione dell'Italiacum sarebbe stato escluso il ballottaggio. L'area facente capo a Cuperlo, inoltre, avrebbe ottenuto due importanti successi: la preferenza per i collegi al fine di recuperare un rapporto di fiducia tra eletti ed elettori; la definizione di un "premio di governabilità" (di lista o di coalizione) che permetta di individuare chi avrà l'onere di governare attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio. "Ho sottoscritto il documento sull'Italicum – ha commentato Gianni Cuperlo – perché contiene un passo in avanti. So che l'intesa raggiunta non ricompone la frattura consumata nella sinistra, dentro e fuori il Pd. Vedo e ascolto i tanti, anche autorevoli, convinti che solo il No al referendum potrà cambiare la legge elettorale. Io ho lavorato per ridurre quella forbice e avrei voluto un esito diverso".  Anche il presidente del PD Matteo Orfini si è detto soddisfatto: "Abbiamo raggiunto un buon accordo sulle modifiche all'Italicum. Grazie a tutti quelli che non si sono rassegnati e hanno lavorato per l'unità". Decisamente critico invece Roberto Speranza, esponente della sinistra del partito: "L'Italicum, approvato con la forzatura della fiducia, resta vigente. Serve una nuova legge, non una traccia di intenti generica e ambigua che non cambia le cose. Su un tema così importante che riguarda la nostra democrazia il Pd che pure ha i numeri in parlamento per essere determinante non può pensare di cavarsela con una paginetta fumosa".

La commissione del Partito Democratica era stata nominata dopo l'assemblea del 10 ottobre scorso allo scopo di apportare modifiche alla legge elettorale che convincessero una parte della minoranza interna e di conseguenza ricomponessero le fratture sul voto referendario. Nel documento approvato ieri si afferma: "Sul piano dei contenuti si è riaffermato il perno di un sistema elettorale fondato sull'equilibrio tra i due principi della governabilità e della rappresentanza". La discussione è stata incentrata prevalentemente su tre aspetti: premio di lista e premio di coalizione, ballottaggio e preferenze.

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