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Iraq, assalto al carcere di Abu Ghraib: liberati militanti di Al-Quaeda

La prigione è stata presa d’assalto da insorti armati e kamikaze. Liberati 500 prigionieri: molti di essi gravitano nell’orbita del terrorismo di matrice islamica.
A cura di Davide Falcioni
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Presto Al-Quaeda potrebbe trovare nuove reclute: la scorsa notte, infatti, oltre 500 detenuti sono fuggiti dalla prigione di Abu Ghraib, nei pressi di Baghdad, Iraq. Molti degli evasi apparterrebbero a gruppi terroristici islamici e sarebbero stati liberati da un assalto da parte di insorti, durante il quale hanno perso la vita non meno di 41 persone, mentre i feriti sarebbero 64. Il carcere di Abu Ghraib è tristemente noto per le torture inflitte ai prigionieri da parte dell'esercito americano negli anni dell'ultima guerra in Iraq.

La prigione è stata presa d'assalto da decine di uomini armati di fucili d'assalto e granate. Contemporaneamente un altro carcere veniva preso sotto attacco in un'altra zona di Baghdad. Le autorità locali hanno reso noto che all'assalto hanno preso parte anche dei kamikaze. Si è reso necessario l'uso di elicotteri delle forze di sicurezza per riportare la situazione alla calma, anche se sul campo hanno lasciato la vita sia alcuni insorti, che prigionieri e agenti di polizia. In mattinata gruppi di militanti islamici hanno pubblicato su internet proclami entusiastici sulla liberazione dei detenuti. E' seguito un comunicato stampa del Ministero degli Interni: "Le forze di sicurezza del Comando operativo di Baghdad, con il supporto di velivoli militari, sono riuscite a sventare attacchi armati contro le due prigioni di Taji e Abu Ghraib".

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