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India, salvata bambina con un tumore di 2,5 kg dietro alla testa

Dalla regione occipitale della testa sorgeva una massa tumorale grande quanto un pallone. La famiglia, senza i soldi necessari per l’operazione, ha potuto curare la piccola grazie alla solidarietà della gente.
A cura di Redazione
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Renu Singh ha quattro anni e, poco meno di un mese fa, aveva un tumore di 2,5 chilogrammi nella regione occipitale del cranio che le creava un'escrescenza grande quasi quanto una seconda testa. la bambina, che vive nella regione orientale indiana del Uttar Pradesh, soffriva di una rara forma di tumore che, sebbene benigno, poteva risultarle fatale. La massa tumorale minacciava infatti di "esplodere" e diventare maligna. Nei primi mesi di vita, quando l'escrescenza era poco più di una "bolla", la famiglia pensava si trattasse di qualcosa che sarebbe andata via con l'età. Quando l'evidenza del male si è mostrata in tutta la sua grandezza, la madre, priva delle risorse economiche per far sottoporre la fanciulla ad un'operazione, si è dovuta occupare soprattutto di tirare su il morale della piccola. Il destino ha cominciato ad arridere a Renu e alla sua famiglia quando Akhilesh Yadav, capo ministro di Stato dell'Uttar Pradesh, ha chiesto pubblicamente di aiutare la piccola affinché potesse ricevere cure adeguate. È così che, attraverso il passaparola sui social network, un'équipe medica della King George's Medical University, a Lucknow (India), ha potuto liberare la piccola Renu del suo fardello il 22 dicembre 2015.

L'operazione non è stata affatto facile e, come ha spiegato il dottor S. N. Kureel, ha presentato soprattutto un elemento di rischio: la lesione "di un nervo vitale che porta la luce agli occhi". La piccola, insomma, rischiava di diventare cieca e, anche ora che l'operazione si può dire conclusa con successo, bisogna tenere sotto osservazione Renu per capire se il tumore abbia causato danni permanenti. Prudenza a parte, per il padre della bambina, il bracciante trentenne Jhinkant, si è tratta di un vero e proprio miracolo: "non so cosa siano i social media e come funzionino, ma una cosa la so: ha aiutato mia figlia a salvarsi. Non conosco la persona che ha pubblicato l'appello per aiutare Renu. Questo atto di compassione e di benevolenza ha ripristinato la mia fede nell'umanità. Dio li benedica tutti".

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