160 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il pasticciaccio dei test TFA: errori clamorosi nei “quiz” redatti dal MIUR

Fioccano le segnalazioni degli aspiranti prof. in merito ai test a crocetta della prova d’ammissione per ottenere la cattedra: errori grotteschi e domande senza alcuna risposta esatta. C’è chi non ha dubbi a condannare «l’ignoranza di coloro che compilano quesiti a risposta multipla». Pronti i ricorsi.
A cura di Biagio Chiariello
160 CONDIVISIONI

Qualche giorno fa abbiamo scritto del caso dei TFA, la serie di prove che si conclude con l’abilitazione all’insegnamento. I test preliminari a risulta multipla hanno dato esiti sorprendenti, in quanto il numero degli aspiranti prof ammessi agli esami successivi è stato davvero molto basso. Un caso su tutti è quello della Classe A036 (insegnamento di filosofia, psicologia, e scienze dell’educazione): in ben otto università non c’è stata alcuna ammissione alla prova successiva. Ci eravamo posti, giustamente, una domanda: ma sono i laureati ad essere ignoranti o i test ad essere sbagliati? Alla luce dei primi risultati delle prove viene quasi naturale propendere per la seconda ipotesi: domande indecifrabili, soluzioni contraddittorie, nessuna o più risposte esatte per quiz. A tal proposito, Luciano Canfora (docente di filologia classica all’Università di Bari, considerato uno dei maggiori esperti di cultura classica), non ha dubbi e condanna «l'ignoranza di coloro che compilano quesiti a risposta multipla».

E' vero che da dicembre il Ministero dell'Istruzione aveva fatto sapere che questi test per il Tirocinio formativo attivo sarebbero stati duri e rigorosi. Anche per questo i giovani laureati stanno preparando da mesi quest'esame nella speranza di trovare un posto di lavoro dignitoso e, sopratutto, stabile. Ma è pure vero che c'è un limite a tutto. Per alcune domande, infatti, gli studenti si sono trovati di fronte a casi alquanto critici, per non dire grotteschi. Basta aprire qualche topic a caso sul forum di orizzontescuola, uno dei portali più utili sull'universo scuola in Italia, ed emergono discussioni che vanno decisamente oltre la soglia dell’immaginabile.

Qualche esempio:

NESSUNA DOMANDA E' QUELLA GIUSTA – Classe A051 (Latino), domanda «Che cosa si intende, in un testo letterario, per variante?»: A) Ogni soluzione espressiva, attestata dai codici, discordante dal testo definitivo licenziato dall’autore, B) Ogni diversa redazione di un testo letterario, licenziata o non licenziata dall’autore, C) Ogni sinonimo usato dall’autore per evitare ripetizioni, D) Ogni scelta lessicale dell’autore discordante dall’uso comune. La risposta, secondo gli incaricati alla correzione del Ministero, sarebbe la prima. Ma come fa notare il professor Canfora sul Corriere della Sera, «chi ha stabilito questo, “è un selvaggio”: Trattandosi di "testi letterari" delle più diverse epoche – nei quesiti precedenti e successivi si parla di Manzoni, Vittorini, Foscolo, Meneghello, Berto, etc. – è evidente che già l’espressione «attestata dai codici» fa sorridere. E questo è il meno. Se il riferimento era all’antichità, non si vede perché escludere i papiri, nonché i casi di tradizione epigrafica. E soprattutto non si capisce perché «varianti» non siano anche le varianti d’autore, su cui esiste una letteratura immensa e assai pregevole»

LA DOMANDA SBAGLIATA – Classe A051, domanda – «Chi è l'autore di Qualcosa era accaduto»: A) Dino Buzzati B) Luigi Pirandello C) Vitaliano Brancati D) Luigi Malerba. Sebbene la domanda non presenti all'apparenza nessun tranello, qui molti aspiranti insegnanti sono andati in crisi. La risposta, sulla carta è "Dino Buzzati". Peccato, però, che il racconto scritto dal suddetto autore Qualcosa era successo e non Qualcosa era accaduto. Opera quest'ultima che, in realtà, non esiste.

 LE DOMANDE UGUALI – Classe A017 (Discipline economico – aziendali). Qui non c'è molto da commentare, tranne ammonire i distratti tecnici del MIUR : le domanda 23 e la 41 sono uguali e recitano quanto segue: Il ROE non dipende: A) dalla redditività degli acquisti, B) dalla redditività del capitale investito , C) dal grado di indebitamento, D) dall’incidenza della gestione non caratteristica

Insomma, il contenuto dei test preliminari lascia senza parole. Al di là del fatto che, secondo l'opinione di chi scrive, è sbagliato valutare la preparazione di un futuro prof sulla base del più becero nozionismo  di test a crocette – «quesiti a risposta multipla, concettualmente imparentati con i cruciverba della Settimana enigmistica e pallida reincarnazione dei quiz di Mike Bongiorno» li ha definiti Canfora sul Corsera – ciò che lascia perplessi è che gli stessi test sono carichi di errori davvero imperdonabili. Possibile che nessuno si è preso la briga di rileggere e verificare le domande? Certo è che il risultato della "selezione" dei candidati richiesto in origine è stato indubbiamente raggiunto dal Ministero. Ma siamo nel Paese dei ricorsi e, sicuri, che la storia non finisce qui.

160 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views