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Il Papa a Lampedusa: croce e leggio fatti con i resti dei barconi affondati

È grande l’attesa a Lampedusa che stamattina accoglierà Papa Francesco. Si iniziano a conoscere i primi dettagli della sua visita: il Papa celebrerà con un pastorale e un calice di legno ricavati dalle barche degli immigrati affondate vicino all’isola. 120 pescatori gli faranno da “scorta”.
A cura di Susanna Picone
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L’isola di Lampedusa – tristemente famosa soprattutto per gli sbarchi di immigrati che troppo spesso finiscono in tragedia – si sta preparando all’arrivo di Papa Francesco, che in mattinata arriverà lì per celebrare una messa, incontrare i migranti e pregare per quanti hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste italiane. Il Pontefice arriva a Lampedusa per ricordare i caduti in mare e “sarà un evento a costo zero”, ha fatto sapere Giusi Nicolini, sindaco dell’isola. Nel corso di una conferenza stampa il sindaco ha spiegato i dettagli della visita di Papa Francesco: “Ora comincia la parte più difficile, quella di riuscire a fare in modo che tutto quello che abbiamo organizzato funzioni davvero. Sarà un giorno troppo importante che farà entrare nella storia la nostra isola”. Papa Francesco celebrerà messa da un altare dove ci sarà un leggio composto da tre timoni di legno, proveniente dai resti dei barconi dei migranti sbarcati nei mesi scorsi a Lampedusa. Il leggio è stato realizzato dall’artigiano Francesco Tuccio, lo stesso che ha creato anche il calice e il pastorale a forma di croce che oggi verranno omaggiati al Pontefice.

I pescatori accompagneranno il Papa a gettare una corona di fiori in mare – Dei 125 presenti al centro d’accoglienza di contrada Imbriacola circa 50 immigrati, che sono stati già scelti, avranno la possibilità di  incontrare il Papa. Intanto oltre 120 pescatori, con le loro imbarcazioni, faranno da “scorta” al pontefice che sarà accompagnato dalla Guardia costiera a gettare in mare una corona di fiori. Ha parlato entusiasta dell’imminente visita di Papa Francesco anche don Filio Barbera, arciprete di Santa Margherita Belice (Agrigento), che ha dedicato gran parte della sua omelia di oggi a Bergoglio. “La visita di Papa Francesco segnerà la vita di Lampedusa e dei lampedusani, ma anche di tutta l’umanità”, così il parroco dall’altare. L’arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro ha invece sottolineato l’importanza del messaggio del Papa: “Se si vuole cambiare il mondo, bisogna ripartire dagli ultimi e noi siamo che siamo gli ultimi della fila dimostriamo che si può lanciare un messaggio a tutti quanti”.

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