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Il caso di Yara Gambirasio e la verità da trovare tra gli amici della sorella

Confermate le indiscrezioni di qualche settimana fa, gli investigatori insistono sugli amici di Keba. Un 16enne racconta la sua testimonianza al Corriere.it: “Mi hanno chiesto se esistono ragazzini che parlano con insistenza dell’omicidio di Yara”.
A cura di Susanna Picone
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Confermate le indiscrezioni di qualche settimana fa, gli investigatori insistono sui gruppi di adolescenti amici di Keba. Un 16enne racconta la sua testimonianza al Corriere.it: “Mi hanno chiesto se esistono ragazzini che parlano con insistenza dell’omicidio di Yara”.

Del caso di Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa a Brembate Sopra, si sta parlando con maggiore insistenza negli ultimi tempi. Sulle indagini c’è sempre un certo riserbo ma la notizia di qualche tempo fa che ipotizzava un nuovo filone di indagini da parte degli investigatori sembra essere adesso confermata. Alla pista (da sempre privilegiata) del Dna si è infatti aggiunta quella che porta a scavare tra gli adolescenti del paese del bergamasco: è in particolare un ragazzo che è stato interrogato dai carabinieri a confermare quanto sta avvenendo per cercare di risolvere il caso della Gambirasio. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il 16enne di Brembate ha avuto un colloquio con i carabinieri incentrato proprio sulle amicizie di Keba, la sorella maggiore di Yara.

Ero un po' spaventato quando un carabiniere si è presentato a casa nostra, con un invito per andare in caserma a Bergamo. Ci sono andato con mia madre e il colloquio, nonostante la mia paura, è stato davvero tranquillo, con due persone che non avevano la divisa. Le domande non sono state molte.

Ad Andrea è stato chiesto se conoscesse gli amici di Keba che vivono al Paese, domanda alla quale lui ha risposto con un nome in particolare: “Dopo la mia risposta non mi sembravano molto soddisfatti, ma forse è una mia impressione…”. Poi domande anche sugli amici della sorella di Yara che arrivano da fuori paese e sui gruppi di minorenni di Brembate Sopra, in particolare i carabinieri avrebbero insistito per sapere se c’è qualche ragazzo che “non frequenta più i soliti luoghi, che si è assentato, oppure se esistono dei ragazzini che parlano con insistenza dell’omicidio di Yara”.

Domande fatte ad Andrea ma anche ad altri ragazzini – Domande alle quali Andrea ha risposto e come lui anche altri ragazzi chiamati in caserma, domande che confermano dunque come le indagini sul caso di Yara Gambirasio non si concentrino solo sulle tracce biologiche (secondo quanto riporta il quotidiano, il ragazzo interrogato aveva già acconsentito un anno fa al prelievo del dna). Si procede dunque anche in questo modo, mentre i tempi della indagine si stringono sempre più.

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