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Financial Times contro Silvio Berlusconi: Vattene in nome di Dio e dell’Italia

Silvio Berlusconi, dimettiti! Così titola il Financial Times all’indomani del G20 di Cannes. Durissimo editoriale contro il presidente del Consiglio italiano, accusato di minimizzare la gravità della crisi del debito pubblico e di non mettere in pratica misure necessarie a contenerla.
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A cura di Alessio Viscardi
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Financial Times contro Silvio Berlusconi: Vattene in nome di Dio e dell'Italia

Durissimo attacco della stampa internazionale al presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Ancora una volta, il Financial Times critica il governo italiano e titola: “In the name of God and Italy, go!” invitando il premier alle dimissioni. Primo commento del quotidiano economico dopo il G20 di Cannes, dove l’Italia ha dovuto richiedere il monitoraggio dell’FMI riguardo alla messa in pratica delle misure economiche chieste dall’Ue, il quotidiano britannico sbatte in prima pagina quello che è considerato il peggior male del nostro Paese: il proprio presidente.

Berlusconi minimizzerebbe l’entità della crisi del debito pubblico italiano, secondo il Financial Times. La foto in prima pagina raffigura Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti durante la conferenza stampa di ieri, che ha fatto molto discutere perché il presidente del Consiglio ha dichiarato che l’Italia è un paese ricco perché i ristoranti e le località di villeggiatura sono pieni.

“Che il Fmi monitori i progressi di Roma può solo essere positivo, tuttavia tutto questo rischia di essere minato dalla permanenza del suo attuale premier” scrive il Financial Times: “dopo due decenni di spettacolo inconcludente, le uniche parole da rivolgere a Berlusconi rimandano a quelle usate da Oliver Cromwell nella storica intimazione al Parlamento inglese, In the name of God, go!”.

Non è la prima volta che la stampa internazionale attacca Silvio Berlusconi, rimangono memorabili le invettive di Bill Elmott – direttore dell’Economist – contro il primo ministro italiano: “In Berlusconi non esiste un singolo problema, ma una accumulazione di problemi. È l'esempio più eclatante di un uomo che ha usato la politica per costruire il proprio impero e per proteggersi dai guai giudiziari” e “Per nessuno e in nessun mercato, neanche in quello americano, sarebbe possibile avere una simile percentuale del mercato delle televisioni private, oltretutto Berlusconi influenza pesantemente anche la televisione di Stato”.

Mike Meyer, responsabile dell’edizione europea del Newsweek, pur considerando favorevolmente l’economia italiana, ha più volte espresso critiche per il premier: “Nel panorama economico europeo l'Italia è una delle esperienze più positive. Peccato che la debba rappresentare Berlusconi. I suoi problemi personali, il carnevale di procedimenti penali nei quali è coinvolto, stanno oscurando seriamente il paese e lo stanno trasformando in una sorta di zimbello della Unione Europea”.

Storica anche la rivalità con El Pais, in particolare con il condirettore José Maria Izquierdo: “In Spagna non esiste, ed è difficile che possa esistere, un fenomeno come quello di Berlusconi a livello di governo centrale”.

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