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Fidanzatini killer di Ancona, 17enne in lacrime: “Non sono riuscita a fermare Antonio”

La ragazza è accusata con Antonio Tagliata dell’omicidio in concorso dei genitori avvenuto lo scorso novembre. La coppia si opponeva alla loro relazione.
A cura di Biagio Chiariello
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“Non ho potuto far niente per fermarlo". Le lacrime hanno costretto ad interrompere più l'interrogatorio davanti al Gup della 17enne accusata con l'ex fidanzato Antonio Tagliata di concorso nell' omicidio dei genitori, Fabio Giacconi e Roberta Pierini, massacrati dal ragazzo ad Ancona a colpi di pistola il 7 novembre scorso, sembra perché non volevano che la storia d'amore fra i due giovani proseguisse.

La minorenne sarà giudicata con rito abbreviato condizionato all'acquisizione della consulenza psicologica condotta dal dottor Claudio Foti. Il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Ancona, Francesca Giaquinto, ha infatti accolto la richiesta dei legali della ragazzina. "Sogno i miei nei momenti felici – ha detto al giudice la 17enne -, ma ho anche degli incubi, su quello che è accaduto quel giorno". Al termine dell'udienza, il Gup ha disposto una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e di volere della giovane, e sulla sua personalità: l'incarico che verrà affidato il 10 giugno prossimo. Per il 7 giugno è invece in programma l'audizione dello psicologo Claudio Foti, che l'ha già esaminata, e nello stesso giorno, ad integrazione probatoria, il Gup ascolterà diversi testimoni, fra cui assistenti sociali, medici, e la dottoressa dell'Ospedale di Torrette che aveva visitato la 17enne minore il 30 ottobre per una crisi di ansia.

Secondo la consulenza psicologica, la giovane che si trova rinchiusa nel carcere minorile di Nisida, avrebbe vissuto uno stato di forte condizionamento psicologico nel periodo precedente all'omicidio del padre, Fabio Giacconi, e della madre, Roberta Pierini. La coppia fu uccisa da Tagliata, 18enne all’epoca dei fatti, arrivato in via Crivelli, l'abitazione di famiglia, insieme a lei. Il giovane è stato di recente trasferito dal carcere di Torino a quello di Castrogno (Teramo), dopo che lo scorso gennaio aveva tentato il suicidio.

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