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Ferrara, “mamma ha ritirato la figlia dal nido perché l’assistente ha la sindrome di Down”

La denuncia della direttrice dell’istituto al giornale La Nuova Ferrara: “Atteggiamento inaccettabile, ha tutte le carte in regola per svolgere quel lavoro”.
A cura di Antonio Palma
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All'asilo della figlioletta l'assistente ha la sindrome di Down, per questo una mamma di Ferrara avrebbe deciso di ritirare la sua bimba dal Nido dove la piccola di dieci mesi aveva appena iniziato il periodo di inserimento. È quanto ha denunciato la direttrice della scuola d'infanzia al quotidiano locale La Nuova Ferrara, che ora pensa di rivolgersi anche ad un legale. La mamma e la bambina avevano iniziato il periodo di inserimento lunedì scorso, ma al terzo giorno non si sono presentate e la mamma avrebbe telefonato all'asilo spiegando che non avrebbe più portato la figlia proprio per la presenza dell'assistente down. "La signora mi ha telefonato alle 8 per chiedermi, con tono piuttosto alterato, perché non le avevo comunicato che nel nido lavorava, come mi ha detto la signora al telefono, ‘quella ragazza lì'", ha raccontato la direttrice, aggiungendo: "Si tratta di un’assistente di 37 anni, che ha prestato servizio per otto anni in una scuola della città e per sei in questo nido, dove è arrivata dopo che un centro specializzato nell’inserimento lavorativo delle persone con sindrome di Down, il Cepim di Genova, ha approvato il mio progetto".

La direttrice tiene a spiegare che l’ausiliaria "ha tutte le carte in regola per svolgere quel lavoro". La 37enne infatti assiste le tre educatrici nella cura dei piccoli, ad esempio quando devono cambiare i bimbi, e pulisce i locali, ma "non gestisce i bambini che sono seguiti direttamente dalle educatrici". "Ho incontrato la madre e quando le ho chiesto di spiegarmi qual era il problema la signora mi ha detto che non voleva che sua figlia stesse nell’asilo con ‘quella ragazza'. Nessun insulto o aggettivo è stato aggiunto a quella espressione ma ritengo che quelle parole esprimano un atteggiamento inaccettabile verso una persona autonoma, preparata per svolgere i compiti che le sono stati assegnati e della quale nessuno, da quando è qui, si è lamentato". "Quando l’assistente ha sentito che era lei il motivo dell’incontro se n’è andata a casa, era molto agitata. Ma tornerà qui a lavorare, ha tutta la nostra fiducia" ha concluso la direttrice.

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