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Cede la sua villetta a 10 immigrati: il sindaco e i cittadini si ribellano

Il prefetto ha invia d’ufficio dieci profughi al comune di Teolo, nel Padovano, dove poi un uomo ha deciso di ospitarli nella propria villetta privata (adibita a bed and breakfast). Ma il sindaco, dopo i messaggi di intolleranza a sfondo razzista da parte dei concittadini, tuona: “Mando i vigili urbani a fare un sopralluogo”.
A cura di B. C.
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Ha deciso di cedere il proprio bed and breakfast nel comune di Teolo, nel Padovano, a 10 migranti di nazionalità ghanese, senegalese e del Mali. Un’abitazione privata, dunque, quella dove i profughi sono stati accolti. Eppure la decisione ha scatenato molte reazioni di intolleranza a sfondo razzista. Innanzitutto è stato il sindaco ad infuriarsi. Come racconta Il Mattino di Padova, il viceprefetto di Padova, Pasquale Aversa, aveva telefonato al primo cittadino del comune euganeo, Moreno Valdisolo, mentre questi si trovava in vacanza, per comunicargli l'arrivo dei migranti. L'annuncio non è stato accolto nel migliore dei modi: "Aversa mi ha informato che i migranti, che in quel momento si trovavano nella stazione di Mestre, sarebbero arrivati in serata, ma non è questo il modo di affrontare un problema serio e complesso come quello dell’accoglienza".

Valdisolo è da sempre molto critico sulla gestione dell'emergenza immigrazione da parte del Ministero dell’Interno, tanto che lo scorso 25 aprile si era tolto la fascia tricolore in segno di protesta “per il modo in cui il Governo accoglie questi disperati e non riserva altrettanta attenzione agli italiani in difficoltà". Dopo la comunicazione del prefetto, ha ordinato un sopralluogo della polizia municipale per "verificare se l’abitazione ha tutti i requisiti igienico-sanitari per ospitare dieci persone". Ma come detto, non è stato solo il primo cittadino di Teolo a lamentarsi. Numerose sono state infatti le mail ricevute dalla stessa amministrazione in cui cittadini hanno ammezzo la propria intolleranza nei confronti dell’arrivo dei 10 profughi.

E non è certo un caso isolato. Qualche settimana fa avevamo già scritto della storia di Patrizia, una signora di Padova che qualche settimana fa ha dato in comodato d’uso gratuito, tramite la onlus “Percorso Vita”, un appartamento a Padova ad alcuni profughi; un gesto di generosità che però non è stato accettato da alcuni cittadini che hanno avviato una raccolta firme per cacciarli. Nel caso di Teolo, invece,ad affittare la casa alla cooperativa sociale sarebbe stato un ex tecnico, dedicatosi successivamente alla gestione di un pubblico esercizio, poi chiuso. Come riporta anche il Corriere Adriatico, l’uomo avrebbe deciso di ospitare i migranti visto che gli affari del B&B non andavano troppo bene.

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