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Bimbo morto nel rogo a Genova, gli zii: “Impianti non a norma, Giuseppe è stato ucciso”

I parenti rivelano che la famiglia aveva più volte segnalato al proprietario della casa i problemi ma nulla era mai stato fatto. Intanto proseguono le indagini della Procura per accertare i motivi del rogo.
A cura di Antonio Palma
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"Questo è un omicidio. Lo hanno ucciso quel bambino. Non si può lasciare una casa in quelle condizioni, distruggere una famiglia intera per poche centinaia di euro", sono le pesanti dichiarazioni degli zii di Giuseppe, il piccolo di 6 anni  che ha perso la vita a seguito dello spaventoso incendio che venerdì notte ha distrutto la sua abitazione a Casella, nell'entroterra di Genova. Antonino e Giuseppe Sansone, i fratelli di Vincenza, la mamma del bimbo, puntano il dito contro gli impianti elettrici dell'abitazione denunciando il fatto che non erano a norma e accusando il proprietario dell'immobile di non averli sistemati.

"Non vogliamo sentire dire che la morte di Giuseppe è un incidente, gli impianti non erano a norma" hanno sottolineato infatti i due che fin dai primi momenti dopo la tragedia hanno rivelato che la famiglia aveva inviato la padrone di casa diverse lettere per denunciare che l’appartamento non era agibile. "Nostro cognato aveva anche interpellato dei tecnici che avevano evidenziato tutto questo ma il proprietario non aveva mai fatto nulla" hanno raccontato ancora i due al Secolo XIX, parlando di almeno quattro lettere che non hanno ricevuto alcuna risposta

"Cercheremo di fare chiarezza sulle condizioni in cui versava lo stabile quando è stato affittato", hanno assicurato i pm dalla Procura del Repubblica di Genova che hanno immediatamente avviato una indagine sul caso. Il sostituto procuratore Paola Crispo, a cui sono state affidate le indagini, per il momento ipotizza i reati di incendio, omicidio colposo e lesioni ma al momento non ci sono indagati. "È fondamentale capire cosa abbia originato il rogo" spiegano gli inquirenti, ma le condizioni dello stabile per il momento no hanno permesso ai vigili del fuoco di fare indagini approfondite. L'immobile infatti andrà messo in sicurezza prima di poter  fare le verifiche del caso.

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