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Berlusconi: “Siamo un popolo di pecoroni, abbiamo presidente non eletto”

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha attaccato il governo Renzi negli studi di “Porta a Porta”. A suo dire quello di Renzi è un esecutivo “in contrasto con la Costituzione, con l’articolo 1 perché il popolo ha votato in un altro modo e questo è un governo contro il popolo”.
A cura di Susanna Picone
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È un Silvio Berlusconi battagliero quello che è arrivato negli studi di "Porta a Porta" per festeggiare i venti anni della trasmissione di Bruno Vespa. Un Berlusconi che ha parlato della sua decisione di “scendere in campo” e che soprattutto ha attaccato l’attuale premier e il suo governo. “Dovremmo essere nelle strade a chiedere le elezioni e lo scioglimento delle Camere. Siamo un popolo di pecoroni. Abbiamo un Presidente non eletto che sta in piedi grazie a 50 parlamentari che hanno tradito il mandato elettorale”, ha detto il leader di Forza Italia secondo il quale il presidente della Repubblica dovrebbe prendere atto di questa situazione, dovrebbe sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Questo perché – ha continuato Berlusconi – “siamo in una democrazia sospesa”. “L'attuale governo – ha detto ancora Berlusconi da Vespa – non può realizzare quello che ho fatto io perché non è stato eletto dal popolo”. Quindi Berlusconi ha definito il governo Renzi come un esecutivo “in contrasto con la Costituzione, con l'articolo 1 perché il popolo ha votato in un altro modo e questo è un governo contro il popolo”. Parlando di “democrazia sospesa” Berlusconi ha detto che gli è addirittura “passata la voglia di scrivere canzoni con Apicella”.

“Ho sentito il dovere di impegnarmi” – Il leader di Forza Italia, nell’intervista con Vespa, ha anche detto di non essersi mai pentito della sua decisione di fare politica. “Ho sentito il dovere di impegnarmi lasciando tutto quello che avevo fatto e costruito nella vita perché l'Italia correva il rischio di diventare un Paese non libero sotto un'ideologia che ho sempre considerato la più criminale – ha spiegato Berlusconi in tv -, sentivo questo dovere e non ho detto di no a una decisione che mi veniva da dentro. Non mi sono pentito mai di averlo fatto perché credo che l'Italia avrebbe avuto un destino diverso se non fossero scese in campo le forze liberali”.

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