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West Nile arriva al nord: due casi in Trentino e Friuli, uno è grave

Il virus, che ha già contagiato decine di persone in Emilia Romagna e Veneto, è stato segnalato anche in Trentino e Friuli: un uomo di 64 anni è stato ricoverato in gravi condizioni.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo aver contagiato decine di persone tra Emilia Romagna e Veneto, causando anche dei decessi, il virus West Nile – trasmesso dalla zanzara Culex – è stato segnalato anche in altre regioni settentrionali come Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

Un uomo veronese di 64 anni, che si trovava in vacanza in Val Badia, alcuni giorni fa ha avvertito i primi sintomi con nausea, emicrania e febbre alta. Quella che credeva fosse una banale influenza si è però aggravata con il passare delle ore tanto che il paziente si è recato al pronto soccorso, per poi essere trasferito all'ospedale San Martino dove è stato subito ricoverato in condizioni critiche nel reparto di rianimazione, come riporta il quotidiano Alto Adige. Gli esami di laboratorio hanno confermato i primi sospetti dei medici: il paziente è stato infettato dal virus West Nile, trasmesso da una zanzara. Dopo essere stato sottoposto alle prime terapie, il paziente è stato trasferito all’ospedale di Verona: i medici, data l’estrema delicatezza del quadro clinico, si sono riservati la prognosi.

Quello trentino non è però l'unico caso: come ha rivelato l'azienda sanitaria friulana, infatti, l'infezione ha raggiunto anche Pordenone dove una persona si è ammalata; le sue condizioni fortunatamente non sarebbero gravi ma la circostanza ha indotto l’amministrazione comunale a emanare un’ordinanza "contingibile ed urgente" di disinfestazione di una limitatissima area pubblica e privata per eliminare ogni focolaio larvale ed evitare che il virus si espanda.

West Nile ha interessato in modo importante anche Bologna: sono 18 nella provincia del capoluogo emiliano le persone che da inizio luglio hanno contratto il virus e che sono state segnalate al Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl di Bologna. A queste 18 persone, spiega una nota dell'Asl, "si aggiungono 7 donatori di sangue nei quali è stata riscontrata la presenza del virus ma senza presentare i sintomi della malattia".

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