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Lo sfogo social contro la mamma influencer: “Finito il video, smetteva subito di giocare con la figlia”

Una mamma indignata ha raccontato su TikTok di aver assistito a una scena che lei stessa ha definito “sconcertante”. In spiaggia, una donna aveva allestito un vero e proprio set fotografico per riprendere la giornata con la figlia. Durante le riprese la madre si mostrava allegra e partecipe nei giochi, ma appena la videocamera si spegneva tornava al suo smartphone, ignorando con freddezza la bambina.
A cura di Niccolò De Rosa
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Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Una giornata al mare con i propri figli dovrebbe essere un momento di spensieratezza, con giochi nella sabbia, schizzi tra le onde e risate sincere. Ma per alcuni genitori influencer, ciò che conta davvero non è il tempo trascorso insieme, bensì come tutto appare nel video che poi macinerà visualizzazioni sui social. Il racconto – o meglio, la denuncia – è stata lanciata proprio a mezzo social da Ashley Cast, madre di due bambini, in un video su TikTok diventato virale, che ha raggiunto oltre 2,6 milioni di visualizzazioni.

Ashley era in spiaggia con la sua famiglia quando ha notato una mamma e sua figlia arrivare con un’attrezzatura insolita: un cavalletto, una coperta stesa con cura, un ombrellone perfettamente inclinato. Tutto sembrava studiato più per un set fotografico che per un pomeriggio in relax con i propri piccoli.

Scene da girare e rigirare

All’inizio, Ashley ha pensato fosse tenero. "Mi sono detta: ‘È carino, dovrei scattare più foto con i miei figli'. Ma poi ho capito che qualcosa non andava", ha spiegato. Dopo appena dieci secondi di gioco, la madre ha interrotto la costruzione del castello di sabbia per controllare il video. Poi, senza esitare, ha distrutto parte del castello, costringendo la bambina a ricominciare. Ashley ha come osservato che la figlia non sembrava sorpresa o particolarmente contrariata, come se fosse già abituata a quel tipo di comportamento. La scena si è infatti ripetuta più volte: promesse di un bagno in mare, spruzzi per pochi secondi davanti alla telecamera, e poi fine del gioco. Quando le riprese sono terminate, la madre si è dedicata al montaggio del video sul telefono, mentre la bambina tentava invano di attirare la sua attenzione.

Memorie costruite, emozioni reali assenti

Secondo Ashley, quella non era una giornata al mare, ma una sceneggiatura per raccogliere visualizzazioni. Una rappresentazione ben confezionata, destinata ai follower, dove la felicità è mostrata solo finché la telecamera è accesa. Una volta spento il dispositivo, l’umore della madre cambiava, diventava fredda, irritata, impartiva istruzioni rigide alla bambina su come comportarsi davanti all’obiettivo.

"È stato sconvolgente vedere quanto fosse diverso il loro rapporto on e off camera", ha raccontato Ashley. La delusione non riguardava solo la messinscena, ma il messaggio implicito che viene trasmesso: che l’attenzione e l’affetto sono concessi solo quando si sta registrando, che la gioia è qualcosa da produrre a comando, non da vivere autenticamente.

@healthybutno

I hate it when people bring their kids into the life they are trying to fabricate. At least play a little bit before you go home. #storytime #influencersinthewild #influencers #influencersbelike #fake

♬ original sound – Ashley Cast

Sharenting, tra visibilità e responsabilità

Il fenomeno è parte di un trend sempre più discusso: lo sharenting, ovvero la condivisione sui social della vita dei propri figli. Se inizialmente poteva sembrare un modo per conservare ricordi o tenere aggiornati amici e parenti, per molti si è trasformato in una vera e propria strategia di marketing, tanto che alcuni genitori arrivano a costruire intere narrazioni online incentrate sui propri figli, accumulando like, follower e talvolta anche guadagni.

Tuttavia, per quanto possa sembrare innocuo, lo sharenting espone i piccoli a diversi problemi legati alla sicurezza – mostrando la loro quotidianità si possono facilmente condividere informazioni sensibili che possono essere usate per adescamenti o furti d'identità – e alla stessa privacy dei bambini, visto che foto e video, una volta caricati online, possono finire nelle mani di chiunque ed essere usate anche dopo molti anni per ledere la loro reputazione. Per non parlare poi del fatto che vedere i propri genitori concentrarsi più sul content che sull'effettiva gioia di passare del tempo insieme, potrebbe alimentare insicurezze e fragilità nei figli, sempre più convinti di dover offrire una performance per guadagnarsi l'affetto di mamma o papà.

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