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USA, torna il Ku Klux Klan: al via una campagna di reclutamento

L’organizzazione di matrice razzista ha avviato una massiccia campagna di volantinaggio in Texas, Louisiana, Illinois e Pennsylvania.
A cura di D. F.
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Nel paese governato per la seconda volta da un presidente di colore come Barack Obama è tornato a fare capolino il Ku Klux Klan: l'organizzazioni razzista, infatti, ha diffuso nello scorso fine settimanamigliaia di volantini in diverse aree degli States con su scritto "The KKK Wants you!", prendendo ispirazione dal celebre manifesto dello Zio Sam durante la prima Guerra Mondiale, dove era scritto: "I Want You for U.S. Army".  Il KKK è dunque intenzionato a reclutare nuovi adepti facendo leva sul sentimento di razzismo innescato dalla guida di Obama, primo capo di Stato USA di origini africane.

Secondo quanto raccontato dal Telegraph gli abitanti di Texas, Louisiana, Illinois e Pennsylvania hanno trovato sulle porte delle loro abitazioni e attaccati ai tergicristalli delle auto dei volantini sulla nuova campagna di reclutamento, raffiguranti un uomo incappucciato che punta il dito, esattamente come lo "zio Sam". Si tratterebbe di una campagna assolutamente legale, in quanto il KKK da sempre si difende dagli attacchi rivendicando il diritto di parola. Il gruppo per la supremazia bianca, oltre a opporsi a Obama e agli immigrati, è contrario anche ai matrimoni interrazziali e tra persone dello stesso sesso. Oggi, non sostiene apertamente la violenza, ma promuove la difesa, con metodi non-violenti, dei bianchi "nella lotta razziale contro di noi".

Il portavoce dello sceriffo di Rhome, in Texas, ha raccontato come una campagna così massiccia non si vedesse dagli anni '90 e comunque destasse una certa preoccupazione: "Ti auguri – ha detto l'uomo – che sia qualcosa del passato, che tutti siano andati oltre". In realtà, tuttavia, il clan è in gran forma e in ottima compagnia: secondo il rapporto stilato lo scorso anno dal Southern Poverty Law Centre, un gruppo di ricerca in difesa dei diritti civili, ci sono 1.360 associazioni che si autodefiniscono patriottiche negli Stati Uniti e, inoltre, circa 1.000 gruppi che professano l'odio razziale, in aumento dell'800% dal 2008, anno dell'elezione di Barack Obama alla presidenza.

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